Studio KMU su appartenenza alla Chiesa. Come annunciare il vangelo in una società secolare?

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Studio KMU su appartenenza alla Chiesa: erosione della domanda religiosa ma riconoscimento del ruolo sociale e di solidarietà

  • Udep

A metà novembre scorso è stato presentato lo studio KMU sull’appartenenza alla Chiesa (Kirchenmitgliedschaftsuntersuchung). Allo studio della Chiesa evangelica ha partecipato per la prima volta anche la Chiesa cattolica con finanziamenti ed esperti. Vi hanno partecipato 5.282 persone (confessionali e non confessionali) a partire dai 14 anni che hanno risposto a 500 domande. Il vescovo Peter Kohlgraf, presidente della commissione pastorale della DBK, e Tobias Kläden, in rappresentanza della conferenza episcopale (Dbk) nel Consiglio dello Studio-KMU hanno presentato e valutato i risultati emersi dalla prospettiva cattolica.
Dallo studio emerge una “drammatica” perdita di fiducia, soprattutto nei confronti della Chiesa cattolica e una “drastica” erosione del senso di appartenenza alla Chiesa e una maggiore irrilevanza della religiosità in una società a maggioranza secolare. Non c’è tuttavia indifferenza nei confronti della Chiesa ma notevoli aspettative. “I cattolici chiedono chiare riforme alla loro Chiesa” (Kläden). Nel contempo la Chiesa mantiene un considerevole raggio sociale di azione (contatti a istituzioni ecclesiali e gradimento del personale pastorale) e una grande dimensione di impegno volontario di fedeli anche al fuori della Chiesa. Il grafico a fianco mostra che le istituzioni secolari come università, giustizia, il governo federale, si posizionano più in alto nella fiducia rispetto alla Chiesa cattolica, penultima davanti all’islam, ma sotto la Chiesa evangelica e i partiti. Ancora nel 1984 la fiducia dei cattolici nella loro Chiesa era sopra il 60%; dal 2012 è scesa sotto il 40%, meno di quella che hanno gli evangelici nella loro. Addirittura i cattolici hanno più fiducia nella Chiesa evangelica (26%) che nella propria (21,5%). Nel contempo però lo studio rivela in maniera trasversale, quindi fra gli appartenenti alle due confessioni e fra persone non confessionali che la Chiesa non è irrilevante nella società, ne viene riconosciuto il suo impegno civile, sociale e di solidarietà, e che ci si aspetta da essa impegno sui grandi temi: 74% per i rifugiati e la loro accoglienza; 76% sul cambiamento climatico.
Da questo quadro, il vescovo Peter Kohlgraf fa emergere la questione chiave: “siamo di fronte alla sfida e alla domanda di come noi cristiani e anche come istituzione possiamo fornire una testimonianza credibile e rilevante, per la vita degli altri della nostra speranza e di come annunciare la buona novella in un tempo in cui per sempre più persone non si pone affatto la questione di Dio”. Si tratta insomma di un’erosione della appartenenza alla Chiesa e della pratica religiosa da una parte ma anche del concetto di fede cristiana. La pratica religiosa ha significato nell’educazione dei figli (37%), in situazioni difficili della vita (34) ma nella sfera della sessualità ha il minimo significato (9%) (Kläden). Ci troviamo in una società per la maggior parte secolare. Dobbiamo ammettere, porsegue Kohlgraf “che la religione non è una costante antropologica. C’è certamente una problema dell’offerta religiosa e a questa occorre lavorare, ma c’è anche un problema della domanda religiosa”. Quindi è molto di più di una crisi di fiducia nell’istituzione. Se la Chiesa è più attrattiva per il suo impegno sociale e solidale e meno per la dimensione religiosa, come si mette in pratica il suo compito, quello “di tenere vivo il vangelo?”. Lo studio fornisce i dati, una immagine completa ed empirica della realtà della Chiesa nella società in Germania. Questi dati discussi, interpretati e dovranno tradursi in azioni concrete. Per questo lo studio KMU sarà oggetto di discussione nella imminente assemblea della conferenza episcopale tedesca.
È dal 1972 che la Chiesa evangelica (Ekd) effettua ogni dieci anni questo studio. Dal 1992 partecipano alla ricerca anche persone non confessionali. Per approfondimenti si vada al sito ekd.de/kmu-kirchenmitgliedshaftsuntersuchung.