Sette religiose: Separati dal mondo per raggiungere la santità

653
Professor Dr. Simone Paganini, Lehr- und Forschungsgebiet Biblische Theologie der RWTH Aachen

Leggiamo la Bibbia con il teologo Simone Paganini – Tema 2024: Le sette religiose

Il termine ebraico utilizzato nella Bibbia per identificare la santità è qadosch. La radice verbale sottolinea soprattutto l’aspetto della separazione, ovvero una cosa è santa se è separata, messa da parte per la divinità.

Questo aspetto della separazione dal mondo, dell’isolamento e del rifiuto di quelle che sono le strutture tipiche della società è una delle caratteristiche principali di ogni gruppo che dall’esterno viene compreso come una setta. Il credo predicato da questi gruppi è: solo separandosi dal mondo si può infatti raggiungere la pienezza spirituale e la purezza assoluta voluta da Dio. Queste sette sono convinte che il mondo “esterno” sia intriso di peccato e di depravazione e che i veri credenti debbano prenderne le distanze per raggiungere la somma purezza spirituale. I fondatori di una setta richiedono quindi un’obbedienza cieca, spesso anche una dipendenza di tipo economico e sviluppano negli adepti poi una totale sudditanza psicologica.

Questo distacco dal mondo può manifestarsi concretamente in varie forme, l’isolamento sociale è solo una delle possibilità. Il rifiuto della cultura e dello stile di vita tradizionali o il rifiuto delle istituzioni della società e della loro autorità sono altre possibili manifestazioni della volontà di separazione dal mondo.

Donne Amish ©Lancaster_County commons-wikimedia.org

Uno dei gruppi religiosi più noti che insegnano il distacco dal mondo è quello degli Amish, diffuso soprattutto negli USA. La comunità Amish è un gruppo religioso separatosi dalla chiesa protestante anabattista tedesca. Gli Amish vivono in comunità chiuse, spesso in zone rurali, e rifiutano la tecnologia e in generale tutto ciò che ha a che vedere con il mondo moderno. Vestono abiti tradizionali, parlano un dialetto tedesco e praticano uno stile di vita molto diverso dal mondo moderno. Con una media di otto figli per famiglia sono una delle sette religiose con il più alto tasso di crescita al mondo (il 120% nel 2023). Un’altra setta protestante che predica la separazione dal mondo è quella degli Hussiti. Vivono in comunità chiuse in cui non esistono beni personali, credono nell’idea di una comunità in cui tutto è condiviso e ognuno lavora secondo le proprie capacità. Spesso si specializzano nell’agricoltura e nell’artigianato; vivono in zone rurali remote per isolarsi dal mondo esterno. Anche la Chiesa Fondamentalista di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, separatasi dalla chiesa Mormone all’inizio del secolo scorso per mantenere i valori e lo stile di vita strettamente tradizionale che vedevano traditi dagli sviluppi del movimento mormone, ha optato per una separazione totale dal mondo e dalla società. Si considerano gli unici veri credenti e rifiutano il mondo esterno e le sue istituzioni.

Tali movimenti religiosi sembrano strani nel contesto del mondo moderno, spesso vengono ridotti agli aspetti folkloristici dell’abbigliamento o di un curioso stile di vita, ma sono fondamentalmente pacifici. Tali fenomeni si ritrovano non solo in sette di ispirazione cristiana, ma anche in altre religioni. Il movimento Sai Baba ad esempio è una setta religiosa nata in India dove il fondatore, il guru indiano Sathya Sai Baba era venerato dai suoi seguaci come l’incarnazione di Dio. I suoi insegnamenti enfatizzano la devozione, l’amore e la trasformazione spirituale e hanno avuto anche in Europa e negli USA un grande successo. La setta promuove un forte distacco dal mondo esterno attraverso un’intensa devozione al fondatore e ai suoi insegnamenti. I devoti sono incoraggiati a prendere le distanze dalle distrazioni del mondo e a dedicare la propria vita all’adorazione e al servizio di Sai Baba e dei leader del movimento. La forte componente comunitaria e il distacco totale dal mondo hanno tuttavia prodotto numerosi scandali dovuti ad abusi sia psicologici che di carattere sessuale. È un problema comune a molti dei gruppi che fanno dell’isolamento il loro credo.

Ci sono tuttavia anche sette che predicano la separazione dal mondo come stile di vita e che hanno avuto storie decisamente più problematiche. Un esempio famoso, che anni fa ebbe anche una certa risonanza mediatica, è quello della comunità Rajneeshpuram, fondata negli USA all’inizio degli anni 1980. I membri si isolavano per praticare la meditazione e raggiungere l’illuminazione. La setta fu sciolta una quindicina d’anni dopo per ordine delle autorità che temevano un’escalation come quella avvenuta in Texas a Waco nel 1993 con la setta dei Davidiani. Questa setta fondata da David Koresh, che era seguace della chiesa avventista del settimo giorno, si era isolata dal mondo esterno e viveva in un complesso chiamato Mount Carmel Centre. All’interno della comunità Koresh esercitava un rigido controllo sui suoi seguaci. Quando le autorità, sospettando possesso illegale di armi e abusi su minori iniziarono ad indagare sulla setta, la situazione degenerò in un assedio di 51 giorni terminato con un tragico incendio dove morirono più di 70 persone, tra cui anche il fondatore.

Naturalmente il massacro di Waco è un esempio limite, ma il rischio che sette religiose estreme che predicano il distacco dal mondo e incoraggiano i loro membri ad allontanarsi dalla società per raggiungere la purezza spirituale è reale. Oltre a creare un senso di comunità e di appartenenza per i membri, possono anche portare all’isolamento sociale e ad un indottrinamento psicologico. Non tutti i gruppi che propugnano il distacco dal mondo sono necessariamente pericolosi o distruttivi – alcuni si ritrovano anche all’interno delle chiese ufficiali – ma è fondamentale comprendere i rischi e gli effetti potenziali di tale distacco.