GMG: Alzarsi per andare. Pareti no, orizzonti sì

454
©GMG 2023

Il pensiero di… Nunzia Daniele: la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) e la vita cristiana

Ritorna l’appuntamento mondiale della Giornata dei Giovani dal 1° al 6 agosto, voluta da san Giovanni Paolo II nel 1986, con cadenza biennale, e annuale a livello diocesano, la domenica delle Palme. Quest’anno si svolgerà a Lisbona (Portogallo) e il tema è mariano: “Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1, 39). Nel logo è chiaro il riferimento al rosario legato alle apparizioni mariane di Fatima ai tre pastorelli veggenti, Lúcia dos Santos, Francisco Marto e Jacinta Marto. Il 13 maggio 2017, nel centenario delle apparizioni della Vergine, Francisco e Jacinta furono dichiarati santi da papa Francesco. Suor Lucia morì il 13 febbraio del 2005 nel monastero di Coimbra e i suoi resti mortali furono traslati nella basilica della Beata Vergine del Rosario di Fatima e posti accanto a quelli dei cugini. Anche per sr. Lucia la strada verso la santità riconosciuta si abbrevia, essendo stato firmato pochi giorni fa dal Papa il decreto che la dichiara venerabile.

Logo ©GMG 2023

Ogni incontro delle GMG è caratterizzato da un logo e da un motto che prende spunto da brani evangelici aventi per protagonisti figure giovanili. “Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39). Alzarsi, – è bene ricordare – assume anche il significato di “risorgere”, “risvegliarsi alla vita” (messaggio GMG 2023). È la frase evangelica in Luca che apre il racconto del viaggio di Maria, dopo l’annuncio dell’angelo Gabriele, verso la casa di Elisabetta. Non si pone interrogativi di come andare, cosa fare, cosa portare: mira solo ad aiutare chi ha bisogno, anche forse con la sua sola presenza.


Per iscriversi alla GMG si vada alla pagina:

https://register.wyd-reg.org

Il messaggio di papa Francesco si trova su:

https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/youth/documents/papa-francesco_20220815_messaggio-giovani_2022.html.


Ma tutto questo è solo un messaggio per i giovani che andranno a Lisbona o, senza nessuna forzatura, potremo applicarlo ad ogni battezzato magari anche con poca vita di fede, ma che ha nel cuore il desiderio del bene per gli altri? E sono tante le persone che non fanno rumore nell’accompagnare altri.

Alzarsi ed andare, a pensarci bene, sono due verbi che si sposano perfettamente: azioni che indicano movimento di un agire che spesso può sembrare involontario, ma ha in sé una precisa meta e scopo.

Siamo al termine di un anno pastorale, lavorativo, scolastico e questi due verbi per molti hanno un unico sinonimo: vacanze. Eh sì, ci si alza dalla fatica del quotidiano e si va verso “casa”, verso le origini. Si riscopre, si rivivono tempi e ricordi e anche nuove esperienze e conoscenze, quasi con un senso di stupore inatteso per il nuovo, il diverso. Sono le stesse esperienze vissute da Maria ed Elisabetta al momento del loro incontro, come riporta il brano del Vangelo di Luca. C’è un’attitudine che accompagna l’alzarsi e l’andare: la fiducia.

Maria non va per verificare ciò che l’angelo le ha detto di Elisabetta, sa che la parente è più anziana di lei e potrebbe avere bisogno; va da lei per condividere ciò che ora le unisce nel mistero. Maria ed Elisabetta indicano l’importanza di compartecipare le emozioni, il faticoso e pesante lavoro quotidiano, e perché no, anche le banalità, a volte con rabbia, paura e frustrazione. Il vangelo è sempre la buona notizia, anche quando ha duemila anni di storia sulle spalle… e si sta partendo per le vacanze. Ecco dunque perché il tema della GMG 2023 non può essere considerato solo rivolto ai giovani. Indubbiamente sarà per loro a Lisbona un momento di esperienza universale di Chiesa, partecipando attivamente ai momenti di preghiera, liturgia, formazione e catechesi per un incontro personale con Gesù Cristo. Diventerà un nuovo stimolo alla fede, alla speranza e alla carità con la comunità di Lisbona da portare poi nelle proprie singole comunità di origine. È questo il “testimone” che viene affidato ai giovani pellegrini verso Lisbona.

Il brano del vangelo di Luca continua riportando il canto di lode del Magnificat che Maria rivolge al Signore per esaltare la grandezza divina nella piccolezza umana. In un tempo, e mondo, in cui il bello, il riconoscere le qualità, i doni e carismi di ognuno non trova facilmente spazio, fare riferimento al Magnificat sembra fuori posto. La negatività sulle persone, sui fatti, sui luoghi ha il sopravvento, come una cecità che porta a notare più le mancanze di vita, che le presenze; ciò che non va anziché ciò che va. Il classico puntino nero sul foglio bianco: ci si fissa sul puntino nero del foglio, si getta il foglio, piuttosto che guardare lo spazio bianco che offre per potere scrivere le grandi opere che il Signore compie nelle persone. Maria ed Elisabetta sono esempi di persone riempite della vita di Dio. Quante di queste situazioni si avverano ogni giorno. Quanti uomini e quante donne vengono riempite ogni giorno della vita di Dio e diventano generanti della vita di Dio. Vita è cogliere la bellezza che ci circonda, contemplare le belle cose che ogni giorno si creano. Ed è interessante sottolineare che con questi sentimenti, non esistono confini di lingua, appartenenza ed età, come ormai spesso sottolinea nei suoi discorsi papa Francesco, nel continuo riferimento al rapporto tra giovani e anziani. Si tratta di un ritorno alle “origini”, non tanto a un passato storico, a dei luoghi, quanto a una persona carica di esperienze, di saggezza e di vita che insegna gratuitamente. Ecco il passaggio che fa il Papa a riguardo nel messaggio GMG 2023: “La fretta della giovane donna di Nazaret è quella propria di coloro che hanno ricevuto doni straordinari del Signore e non possono fare a meno di condividere, di far traboccare l’immensa grazia che hanno sperimentato. È la fretta di chi sa porre i bisogni dell’altro al di sopra dei propri. Maria è esempio di giovane che non perde tempo a cercare l’attenzione o il consenso degli altri – come accade quando dipendiamo dai “mi piace” sui social media –, ma si muove per cercare la connessione più genuina, quella che viene dall’incontro, dalla condivisione, dall’amore e dal servizio. Cari giovani, è tempo di ripartire in fretta verso incontri concreti, verso una reale accoglienza di chi è diverso da noi, come accadde tra la giovane Maria e l’anziana Elisabetta. Solo così supereremo le distanze – tra generazioni, tra classi sociali, tra etnie, tra gruppi e categorie di ogni genere – e anche le guerre. I giovani sono sempre speranza di una nuova unità per l’umanità frammentata e divisa. (…) C’è bisogno dell’alleanza tra giovani e anziani, per non dimenticare le lezioni della storia, per superare le polarizzazioni e gli estremismi di questo tempo. (…) Il tempo di alzarci è adesso! Alziamoci in fretta! E come Maria portiamo Gesù dentro di noi per comunicarlo a tutti! In questo bellissimo periodo della vostra vita, andate avanti, non rimandate ciò che lo Spirito può compiere in voi! Di cuore benedico i vostri sogni e i vostri passi”.