Maria dell’Islam

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Religioni: Continua la serie sui concetti cardinali dell’Islam (4) e le differenze dal cristianesimo

  • di Marwan Youssef

La figura di Mariam (Maria) nel Corano e quindi nell’Islam è sorprendentemente luminosa, talvolta anche leggendaria, sino ad essere addirittura mitica. Un’intera Sura (capitolo), la 19, fu intitolata a Maria, sebbene solo 28 versetti concernino direttamente la sua storia. Il nome di Maria viene menzionato 32 volte in tutto il Corano. Comunque sia, le somiglianze fondamentali con il racconto evangelico sono impressionanti: la verginità di Maria, il suo essere immacolata e la nascita miracolosa di Gesù, ossia senza padre biologico. Ciononostante, nel Corano la storia di Maria nei suoi particolari, assieme alla sua provenienza scritturistica e alle fonti letterarie, diverge enormemente dal racconto del Nuovo Testamento (NT).

Somiglianze con il NT

1. Maria è prescelta, immacolata e quindi, rispetto a tutte le altre donne del mondo (inclusa Amina, la madre di Maometto), gode del posto più sublime ed elevato: “E quando gli angeli dissero: «In verità, o Maria, Allah ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo»” (Sura 3,42, o anche 23,50a, sul suo essere Immacolata cfr., Sura 3,36c).

2. Lei è la madre di Gesù, che è senza padre biologico, e dunque Maria è vergine: “E Maria, figlia di ‘Imràn, che conservò la sua verginità; insufflammo in lei del Nostro Spirito. Attestò la veridicità delle Parole del suo Signore e dei Suoi Libri e fu una delle devote” (Sura 66,12; oppure Sura 21,91). Ciò implica un riconoscimento assoluto della verginità di Maria, tanto che il suo nome divenne quasi il “cognome” di Gesù; anche l’epiteto Massia, ossia “‘Isa figlio di Maria” (16 volte da 25 menzioni totali solo del nome ‘Isa cfr. ad es., Sura 2,87.253; 3,45 ecc.), o “il Messia figlio di Maria” (4 volte da 6 menzioni totali solo del titolo Messia senza la congiunta ‘Isa, cfr. ad es. Sura 5,17.72.75; 9,31), oppure “il Messia ‘Isa figlio di Maria” (3 volte da 3 menzioni totali, cfr. ad es., Sura 3,45; 4,171.175). Il Corano non solo prende per scontato la verginità di Maria, bensì la difende e la consolida: “[li abbiamo maledetti] per via della loro miscredenza e perché dissero contro Maria calunnia immensa” (Sura 4,156). La calunnia a cui si riferisce il Corano in questo versetto è l’accusa di prostituzione, dal momento che la gravidanza di Maria altro non è che un intervento divino miracoloso, e quindi la sua verginità è un fatto assoluto indiscutibile.

Divergenze dal NT

Nel Corano troviamo anche dettagli esclusivi e unici che riguardano la vita di Maria, la sua stirpe e soprattutto il suo posto nel cristianesimo. Questi ultimi aspetti non sono mai stati parte della storia redazionale del NT, neppure delle eresie cristiane, eppure il Corano ci tiene a menzionarli e ad affrontarli dogmaticamente.

a) Nel Corano il padre di Maria si chiama ‘Imran (la Sura 3 fu intitolata con il nome di questo personaggio e della sua discendenza). La provenienza storica di questo nome diventa chiara, quando il Corano afferma che Maria sia la sorella biologica di Mosè e Aronne (Sura 19,28). Solo allora, capiamo che il Corano confonde storicamente Maria, madre di Gesù, con Maria, sorella di Mosè e Aronne, il cui padre si chiama ‘Amran (עמרם, cfr. Es 6,18.20; Es 15.20-21; Num 12,1-5). Si noti, che nelle lingue semitiche, consonantiche, è facile scambiare la gutturale Alef con la ‘Ain e confonderle nella pronuncia (l’arabizzazione del nome di Amram sarebbe un tema a sé che richiederebbe una trattazione a parte). Gli esegeti musulmani hanno provato a interpretare la Sura 66,12 e 19,28 in modo allegorico, sostenendo che il Corano intenderebbe Maria appartenente alla stirpe di ‘Imran, e cioè essere una sua discendente e non la figlia diretta e biologica. Tale interpretazione viene tuttavia smentita dal Corano stesso nella Sura 3, 35-37: “Quando la moglie di Imrân disse: «Mio Signore, ho consacrato a Te e solo a Te quello che è nel mio ventre. Accettalo da parte mia. In verità Tu sei Colui che tutto ascolta e conosce!». Poi, dopo aver partorito, disse: «Mio Signore, ecco che ho partorito una femmina»: ma Allah sapeva meglio di lei quello che aveva partorito. «Il maschio non è certo simile alla femmina! L’ho chiamata Maria e pongo lei e la sua discendenza sotto la Tua protezione contro Satana il lapidato». L’accolse il suo Signore di accoglienza bella e la fece crescere della migliore crescita. L’affidò a Zaccaria e ogni volta che egli entrava nel santuario trovava cibo presso di lei. Disse: «O Maria, da dove proviene questo?». Disse: «Da parte di Allah». In verità Allah dà a chi vuole senza contare”. Questi versetti sarebbero la prova inconfondibile che afferma la figliolanza biologica di Maria riguardo a ‘Imran. Certo, questa confusione storica, che elimina d’altronde circa 1.250 anni di intervallo storico, rimane una divergenza stravagante nella versione coranica di Maria. Questa è, molto probabilmente, il risultato della conoscenza molto scarsa del testo scritturistico, dei dati storici dello scrittore e/o di Maometto stesso.

b) In una critica, molto sconcertante, il Corano accusa i cristiani di aver divinizzato Maria e di averla addirittura adorata come parte della Trinità, tanto che la Trinità cristiana non sarebbe Padre, Figlio e Spirito Santo, bensì Padre, Figlio e Maria: “E quando Allah dirà: «O Gesù figlio di Maria, hai forse detto alla gente: “Prendete me e mia madre come due divinità all’infuori di Allah?”», risponderà: «Gloria a Te! Come potrei dire ciò di cui non ho il diritto? Se lo avessi detto, Tu certamente lo sapresti […]” (Sura 5,116). Dopo più di vent’anni di ricerca e studi sull’Islam non ho ancora trovato un solo esegeta né un solo commento che avesse preso seriamente questo versetto. Inoltre, è assolutamente certo che i cristiani dei primi otto secoli, a prescindere dalle loro divergenze teologiche e anche dalle eresie, non hanno mai attribuito a Maria caratteri divini, né mai fecero di lei una dea o anche parte della Trinità. Ciò è un fatto storico, indiscutibile. Allora da dove viene l’accusa del Corano? A mio modesto parere, il Corano confonde, a quanto pare, tra il carattere femminile dello Spirito Santo, Ruah, nelle lingue semitiche (in questo caso ebraico, aramaico/siriaco e arabo), e Maria, madre di Gesù. Ancora una volta, dunque, Maometto e/o lo scrittore di questo versetto, avendo una conoscenza letteraria, teologica e scritturistica estremamente scarsa, dovuta all’analfabetismo scritturistico o anche letterario, confusero facilmente le due figure, allo stesso modo con cui confusero le due “Maria” (la madre di Gesù e la sorella di Mosè e Aronne). Nel prossimo articolo: le fonti bibliche, e apocrife su Maria.