di Alessio Pennino – Parafrasando l’invocazione del ritornello del canto più famoso dedicato a San Giovanni Bosco “don Bosco ritorna…” dopo una lunga pausa, don Bosco è effettivamente ritornato tra i suoi devoti della comunità di Ludwigshafen attraverso la riflessione di monsignor Luciano Donatelli. Lo abbiamo incontrato non tanto sotto forma di guida diretta per i giovani, come peraltro abbiamo imparato a conoscerlo, quanto sotto forma di guida indiretta, ossia come colui che opera attraverso educatori, genitori, nonni.
Alla base di tutto, vi è la preparazione del futuro e il futuro in ogni tempo si chiama “giovani” e questo non può essere un futuro vuoto, bensì deve essere ricco di principi, principi cristiani. Quindi genitori, nonni o chi per loro sono chiamati a formare il futuro e per formarlo sono invitati a servirsi dell’insegnamento e della guida sempre attuali di Don Bosco.
Il nucleo della riflessione di monsignor Donatelli è una frase trovata tra gli scritti di Don Bosco:
” Man mano che facevo sentire loro la dignità dell’uomo, provavano un piacere nel cuore e risolvevano di essere più buoni”.
Al centro – continuava monsignor Donatelli – c’è la dignità dell’uomo: In tutti i ragazzi, anche nei più difficili, quelli respinti da tutto e da tutti, egli vedeva innanzitutto la loro dignità. È questa quindi una visione positiva, un avvicinarsi a ogni ragazzo/a con la convinzione della ricchezza e delle potenzialità meravigliose che Dio ha messo e continuamente immette nei cuori di ciascuno di loro. „Man mano che facevo sentire loro la dignità dell’uomo, provavano un piacere nel cuore…“ man mano, ossia gradualmente, ogni cosa a suo tempo, questo è il senso. Tutto ciò, don Bosco, lo spiega meglio con una metafora che recita più o meno così: „il bambino è paragonabile a una giovane pianta, la quale ha bisogno di un sostegno a cui appoggiarsi affinché il vento, durante la sua crescita non la pieghi, perché se la pianta si piega, quando è ormai grande, non la raddrizzi più, piuttosto corri il rischio di spezzarla“. Tutto ciò, monsignor Donatelli lo ha detto in una chiesa relativamente piena, visto le restrizioni sanitarie in corso, ma piuttosto povera di ragazzi, forse proprio per questo, si è avuto la sensazione che, più che una riflessione sembrava essere una invocazione: “ Don Bosco ritorna tra i giovani!”
In chiusura, monsignor Donatelli ha colto l’occasione per presentare il bilancio annuale delle offerte e ringraziare i molti che, nonostante la pandemia, sono stati così generosi. Le offerte ammontano a circa 5.000 euro che hanno contribuito ad alleviare le pene di chi ha molto più bisogno di noi.