Religioni: I concetti cardinali dell’islam (6): Come l’islam intende l’incarnazione di Gesù.
Incarnazione o fidanzamento di Allah e Maria?
- Marwan Youssef
Nel linguaggio religioso islamico si parla di raccogliere il corano, assemblarlo oppure metterlo insieme. Esso, dunque, è una raccolta di versetti staccati l’uno dall’altro, di diversa datazione e che trattano temi differenti, messi insieme senza ordine tematico e cronologico. Questo significa che le diverse fonti del corano e i tanti autori scrissero a partire da motivazioni teologiche e/o politiche differenti, creando un fenomeno letterario di flagranti contraddizioni ed evidenti ambivalenze semantiche. Tra queste si conta l’atteggiamento nei confronti dei Nasara (Nazareni cioè cristiani). Essi a volte, fanno parte della gente della scrittura* (che hanno un libro di riferimento), e quindi vengono considerati monoteisti, talvolta invece vengono considerati associatori, ossia pagani politeisti. Quest’ultima visione, oggigiorno, è unanime nel mondo mussulmano, a prescindere dalle loro provenienze ed orientamenti teologici. Perché? Da dove nasce un tale giudizio?
La Sura 9,31 ci fornisce un accenno: “Hanno preso i loro rabbini, i loro monaci e il Messia figlio di Maria, come signori all’infuori di Allah, quando non era stato loro ordinato se non di adorare un Dio unico. Non vi è dio all’infuori di Lui! Gloria a Lui ben oltre ciò che Gli associano!”. L’accusa allora si riassume nel dogma del considerare Issa, cioè Gesù come Dio oppure uguale a Lui. La Sura 23,117 asserisce che chi associa ad Allah altre persone e li adora come déi, è anche miscredente, e ciò fa sì che i miscredenti siano per la loro natura associatori (politeisti) e viceversa: “E chi invoca insieme ad Allah un’altra divinità senza averne prova alcuna, dovrà renderne conto al suo Signore. Certamente i miscredenti non prospereranno”. La Sura 9,32-33 congiunge poi i due concetti (associatore = miscredente e viceversa) come segue: “32 Vorrebbero spegnere la luce di Allah con le loro bocche, ma Allah non intende che perfezionare la Sua luce, anche se ciò dispiace ai miscredenti. Egli è Colui Che ha inviato il Suo Messaggero con la guida e la Religione della verità, onde farla prevalere su ogni altra religione, anche se ciò dispiace agli associatori”.
Rimane tuttavia la questione se i Nasara sono allora associatori e quindi miscredenti? La Sura 4,171, toglie ogni dubbio nel considerare i cristiani come associatori/miscredenti: “O Gente della Scrittura, non eccedete nella vostra religione e non dite su Allah altro che la verità. Il Messia Issa, figlio di Maria, non è altro che un messaggero di Allah, una Sua parola che Egli pose in Maria, uno Spirito da Lui [proveniente]. Credete dunque in Allah e nei Suoi Messaggeri. Non dite «Tre», smettete! Sarà meglio per voi. Invero Allah è un dio unico. Avrebbe un figlio? Gloria a Lui! A Lui appartiene tutto quello che è nei cieli e tutto quello che è sulla terra. Allah è sufficiente come garante”. Come si vede chiaramente, il motivo per cui i Nasara sono associatori, è il fatto che essi credano che Allah, “si è preso un figlio”, cioè letteralmente procreò un figlio: “Dicono: «Allah si è preso un figlio». Gloria a Lui, Egli è Colui Che basta a Se Stesso: Gli appartiene tutto quello che è nei cieli e tutto quello che è sulla terra. Non avete nessuna prova per dire ciò: direte su Allah ciò che non sapete?” (10,68). Questa blasfemia è ormai stampata sul loro fronte: “Non è forse vero che, nella loro calunnia, dicono: «Allah ha generato [= fatto partorire]». In verità sono bugiardi!”. Tale accusa si ripete ben dodici volte nel testo coranico (17,111; 18,4; 19,35.88.91-92; 21,26; 23,91; 25,2; 43,81).
Tuttavia, ci chiediamo: in che senso Dio/Allah “prese un figlio” oppure “ha generato un figlio”? Credono il corano e conseguentemente anche i musulmani veramente che il dogma dell’incarnazione cristiana consista nel credere che Allah ebbe un rapporto sessuale con Maria per generare Gesù? Sarebbe questa la comprensione musulmana della teologia cristiana dell’incarnazione? Se il credo dei cristiani si riassume in questa visione primitiva, oscena e abominevole, allora l’autore del corano ha ragione nel suo giudizio contro i Nasara. Troviamo nel corano un’allusione diretta a tale comprensione? Certo che sì. Nella Sura 6,101 si legge: “Il Creatore dei cieli e della terra! Come potrebbe avere un figlio, se non ha compagna, Lui che ha creato ogni cosa e che tutto conosce?”. Tale comprensione errata viene ripetuta una seconda volta nella Sura 72,3: “In verità Egli – esaltata sia la Sua Maestà – non si è preso né compagna, né figlio”. Di fatto, il sostantivo “compagna” traduce la parola araba sahiba, cioè fidanzata, compagna, convivente femminile (a causa della desinenza “a” alla fine del sostantivo) con cui si ha rapporto sessuale. Questa connotazione semantica finale è un carattere intrinseco, inseparabile della sahiba nella lingua araba.
Ecco perché, dalla prospettiva coranica, i Nasara/cristiani commettono una blasfemia abominevole contro Dio/Allah, conferendogli atti impuri non aderenti alla sua natura divina ed associandogli un altro dio. Di sicuro questo non è né il credo, né il concetto teologico e semantico cristiano dell’incarnazione. La prova del credo coranico sull’incarnazione non corrisponde al significato del dogma cristiano dell’incarnazione. Non possono cioè criticare i cristiani di ciò che questi non affermano sull’incarnazione. Quindi spetta all’islam fornire prove di ciò che sostengono, che è una visione erronea, dal punto di vista biblico, del magistero, storico e teologico cristiano, giacché Dio è puro spirito, non ha fame né sete (cf., Gv 4,2). Conseguentemente Gesù è il Figlio di Dio attraverso la “generazione” non mediante un atto fisico e sessuale con una donna. Egli è generato immediatamente e direttamente da Dio stesso, come si genera la corrente dal generatore, o anche l’energia dalla luce, oppure come si generano luce ed energia dal fuoco. In questo senso, Gesù l’essere umano non è altro che la Sapienza di Dio eterna ed intrinsecamente inerente al suo essere, generata prima dei secoli (cioè del tempo) entrata nella dimensione della storia, attraverso il grembo di una donna: “Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria” (1 Cor, 2,7). Essa dunque, è apparsa nella persona fisica di Gesù: “ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio” (1Cor 1,24). Perciò Paolo nella lettera ai Colossesi scrive: “È in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9)”. D’altronde i cristiani nel loro credo asseriscono tale concetto, confermando appositamente che egli “generato non creato”. Da ciò si evince che il concetto teologico e biblico dell’incarnazione non ha nulla a che fare con il fidanzamento di Dio/Allah, e neanche con l’avere un figlio biologico con una donna. Ne consegue che la comprensione del Corano di tale concetto rimane erronea ed è la prova che l’autore di tali versetti, vivente nel VII-VIII sec., ignora completamente le basi concettuali della fede cristiana.
*Gente del Libro/oppure della scrittura sono i giudei e cristiani perché hanno rispettivamente il vangelo e la Torah. L’islam (il corano) crede che i cristiani abbiano un solo libro sacro, il vangelo. ignorando che questo è l’insieme delle quattro biografie di Gesù (Mt, Mc, Lc e Gv). Lo stesso vale per l’AT che per il corano è la La Torah. Questo è considerato un libro unico come il corano ed il Munazzal (vangelo).