Tutto è connesso: la relazione con Dio, con il prossimo e con la terra

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settimana sociale dei cattolici., Taranto
Una piantina tra le mani di una bambina aiutata dalle mani della madre. Vita

Riconciliare il cristianesimo con la modernità è proporre un nuovo modello di sostenibilità integrale e superare l’idea di una crescita infinita e illimitata riportando l’uomo a fare esperienza del suo limite. Il tema della Settimana sociale (Ambiente, lavoro, futuro. Tutto è connesso) in programma dal 21 al 24 ottobre a Taranto, città simbolo di degrado ambientale, insieme all’enciclica “Laudato si’” diventano spunto di riflessione per una pastorale ecologica nelle nostre comunità.

Pierluigi Vignola

L’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco ci ricorda che la Terra è la nostra casa comune con la quale condividiamo l’esistenza. Essa va custodita e preservata „dal danno che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei“ (LS, 2). È necessaria, pertanto, una rivoluzione di tipo culturale, cioè della mentalità, del modo di essere, di pensare e, quindi, di agire per attuare la quale è necessario recuperare lo sguardo contemplativo verso Dio Creatore e fare nostra la proposta di ecologia integrale. “L’esistenza umana si basa su tre relazioni fondamentali strettamente connesse: la relazione con Dio, quella con il prossimo e quella con la terra” (LS, 66). Si sviluppa così un’ecologia che non è solo ambientale, ma anche sociale, culturale, umana. Soprattutto, si inserisce bene questo discorso anche per le nostre comunità sia in forza del “Synodaler Weg” sia per il durante che il dopo pandemia.

Tutto è connesso, tutto è in relazione: le persone non sono separate dalle relazioni con gli altri, dalla cura della casa comune e dalla custodia del creato, che non può che essere intimamente connessa ed inscindibile alla custodia della vita umana. Da tutto ciò emana la conoscenza e la consapevolezza dei valori e del messaggio dell’Enciclica “Laudato si’”.

Nelle nostre comunità abbiamo avuto modo di approfondire il messaggio dell’Enciclica?

Se sì, in che misura questo ha contribuito a modificare i nostri itinerari catechetici? Ci sono state iniziative concrete prese all’interno delle nostre comunità per promuovere i valori e gli ideali dell’enciclica? Se sì, quali? Ma soprattutto oggi con la pandemia in corso, quale coscienza e cambiamento abbiamo attuato. La coscienza delle difficoltà, sofferenze e fragilità acuite dalla pandemia sono entrate a far parte del nostro vissuto? (Personale, familiare e comunitario). Esistono all’interno delle nostre comunità iniziative che coinvolgono i giovani nella promozione di uno sviluppo sostenibile integrale, rispettoso dell’ambiente e che promuova stili di vita che scoraggino atteggiamenti come il consumismo estremo?

La qualità di vita dipende dalla qualità dell’ambiente

Le attività antropiche, siano esse stanziali o produttive, producono delle alterazioni delle diverse matrici ambientali, aria, acqua, suolo. La qualità della vita in un determinato territorio è fortemente dipendente dalla qualità dello stato dell’ambiente, ossia di tali matrici. Per vivere bene in un territorio, è necessario respirare aria pulita, avere garantito l’approvvigionamento di acqua potabile nonché godere di un terreno non inquinato. “L’intervento umano che favorisce il prudente sviluppo del creato è il modo più adeguato di prendersene cura, perché implica il porsi come strumento di Dio per aiutare a far emergere le potenzialità che Egli stesso ha inscritto nelle cose” (LS, 124). Nella realtà, invece, anche nei nostri Länder, ci ritroviamo a vivere in territori feriti da un’azione umana incapace di custodire la bellezza del creato.

Le relazioni fra le generazioni nella realtà locale

L’attenzione verso i più deboli, le situazioni di disagio, gli ammalati e gli anziani in modo particolare, le fragilità della società moderna è compito primario della Chiesa, nella sua opera di evangelizzazione del mondo. Essa diventa preminente per le nostre Comunità che operano anche e soprattutto con quelli che sono stati la prima e la seconda generazione di connazionali emigrati in Germania. Ci si chiede quindi: quali iniziative possono essere avviate per favorire un’assistenza adeguata a questa categoria di persone, promuovendo da un lato la creazione di nuove opportunità di lavoro e dall’altro l’inclusione degli anziani all’interno della comunità? [relazioni intergenerazionali]. Quale ruolo debbono/possono avere le istituzioni, le imprese e le organizzazioni di categoria in questo senso? Inoltre, quali iniziative possono essere adottate a livello ecclesiale per favorire un cambiamento politico e istituzionale che promuova un nuovo modello di sviluppo a partire dalla nostra realtà locale?

Bellezze artistiche e naturalistiche per un’ecologia integrale

Ed infine l’ecologia integrale: una meta da raggiungere attraverso l’uso di linguaggi diversi. I nostri Länder ricchi, anche di bellezze artistiche e naturalistiche, offrono numerose opportunità per veicolare in maniera originale il messaggio dell’enciclica Laudato si’. Quali percorsi di crescita personale e comunitaria possono essere immaginati in modo da favorire un processo di sviluppo armonico delle nostre comunità, attraverso, per esempio, la valorizzazione delle bellezze artistiche presenti sul territorio? Pertanto, alla luce dei segni dei tempi e delle sollecitazioni della Laudato si’, quali si ritiene debbano essere le principali sfide che le nostre Comunità devono fare proprie per guidare una transizione ecologica nei nostri Länder?


La Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute organizza per sabato 17 aprile, dalle 9 alle 13, un convegno online: Convegno: Custodire le nostre terre.
L’evento vuole essere “un’occasione di riflessione, non solo per gli addetti ai lavori, per accrescere la sensibilità sulle tematiche al centro dell’enciclica Laudato si’. (Fonte CEI)