Come essere Chiesa sinodale missionaria – Presentato l’Instrumentum laboris per i lavori del Sinodo a ottobre

266

L’Istrumentum laboris Come essere Chiesa sinodale missionaria, presentato oggi (09 luglio), dalla segreteria del Sinodo universale, è lo strumento di lavoro che guiderà la seconda sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi (e non vescovi) che si terrà in Vaticano il prossimo ottobre, dal 2 al 27.

  • a cura di Paola Colombo

Alla Conferenza stampa erano presenti il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo, il card. Jean-Claude Hoellerich, arcivescovo di Lussemburgo e relatore generale del sinodo dei vescovi, mons, Riccardo Battocchio, segretario speciale e p. Giacomo Costa, segretario speciale. Ha moderato la conferenza stampa, Christiane Murray, vice presidente dell’ufficio stampa della Santa Sede.

Qui sotto trovate:

  • Presentazione dell’Instrumentum laboris fatta durante la conferenza stampa a cura di p. Giacomo Costa e mons. Riccardo Battocchio
  • Sintesi della conferenza stampa
  • link alla conferenza stampa
  • Punti salienti dell’intervento del card. Mario GRech
  • Sintesi dell’iontervento del card. Jean-Claude Hollerich
  • Reazione della Conferenza episcopale tedesca all’Intrumentum laboris

 


Ma vediamo più da vicino l’Instrumentum laboris nella presentazione fattane in conferenza stampa.

L’IL è composto da una introduzione; due sezioni: una sui fondamenti della Chiesa sinodale; e una articolata nelle tre prospettive Relazioni, Percorsi e Luoghi. Segue una conclusione aperta.

L’introduzione

L’introduzione presenta l’immagine del banchetto a cui il Signore invita tutti popoli (Isaia, 25, 6-8), è „l’orizzonte di una salvezza offerta a tutti e in un inquadramento missionario … solo in questa prospettiva ha senso approfondire il tema della sinodalità“ (p. Giacomo Costa). Il banchetto contrasta con la realtà di un mondo in crisi. anche nella Chiesa ci sono tensioni e conflitti, ma crescere come Chiesa sinodale, aggiunge p. Costa è al tempo stesso „una vocazione e un impegno profetico“.

Fondamenti:

„La prima sezione del testo è dedicata ai fondamenti che reggono il cammino di conversione e di riforma che il Popolo di Dio intende percorrere per essere sempre più quello che è per vocazione: la Chiesa convocata “da ogni tribù, lingua, popolo, nazione”.

Questo ha radici lontane, nel Concilio Vaticano II, e il cammino sinodale in corso sta mostrando consenso su aspetti decisivi della Chiesa: „il suo essere Popolo di Dio (soggetto della sinodalità e dell’essere missione); il suo essere “in Cristo come sacramento” (segno e strumento di unità che riceve ede è chiamata a donare), il suo essere “sinodale”, nella pluralità dei volti e delle esperienze, unite non da un’ideologia ma dall’azione dello Spirito Santo che rende possibile l’armonia nelle differenze.

„La prima differenza da valorizzare è quella fra uomini e donne“. I contributi raccolti, prosegue mons. Battocchio) in tutte le fasi del processo sinodale hanno evidenziato la necessità di dare maggior riconoscimento ai carismi, alla vocazione e al ruolo delle donne in tutti gli ambiti della vita della Chiesa: „Ci sono possibilità di partecipazione che rimangono inespresse, prevalentemente per le donne e per gli uomini laici“.

„Il primo cambiamento da operare è quello della mentalità. Un richiamo alla conversione della mentalità che diventa conversione degli atteggiamenti e delle pratiche“, ha aggiungo mons. Battocchio.

In questo orizzonte, espresso nei Fondamenti si vivono relazioni, percorsi e luoghi.

Relazioni:

La Chiesa sinodale è una Chiesa delle relazioni. Qui aiutano le preposizioni a mostrare il tessuto delle relazioni:
–  IN Cristo e NELLO Spirito Santo; TRA i battezzati „ai quali lo Spirito Santo dona capacità di agire, nei modi diversi PER il bene di tutti; la comunione tra i battezzati e CON i ministri ordinati; le relazioni TRA le Chiese.

Percorsi

„Solo camminando si riescono ad armonizzare le tensioni costitutive della nostra fede.
Perciò siamo invitati a prenderci cura delle relazioni e a mantenerle in movimento“. Prendersi cura delle relazioni nella Chiesa e mantenerle vive, in movimento. Come? Il testo individua quattro ambiti: attraverso (1) percorsi di formazione. „Molti intuiscono nella prospettiva sinodale qualcosa di bello a cui il Signore ci invita, ma si sentono anche inadeguati: mancano le parole e i modi per andare avanti. Richiedono così una formazione che metta in movimento e in discussione mentalità e culture, una formazione integrale, con momenti comuni e condivisi tra laici, consacrati e presbiteri.“ Attraverso il (2) discernimento: „Discernere richiede innanzi tutto di ascoltare la Parola di Dio, uscendo dalla nostra comfort zone; se non siamo costantemente in ascolto troppo facilmente scambieremo la nostra
volontà per la Sua. Il metodo della conversazione nello Spirito, debitamente adattato e integrato, è ritenuto di grande aiuto (ricordando che il metodo non è una tecnica)“. Attraverso (3) processi decisionali, questi strettamente collegati al discernimento: „come sviluppare modalità partecipate di decisione nel rispetto dei diversi ruoli, nella circolarità del dialogo (…) In questo quadro si colloca la questione degli organismi di partecipazione e della loro rivitalizzazione in chiave sinodale“. Attraverso (4) Trasparenze e rendiconto delle responsabilità ricevute che rilancia il discernimento per la missione in una modalità circolare. Il testo sottolinea che trasparenza e rendiconto delle responsabilità ricevute riguarda tutti gli ambiti dell’azione della Chiesa dagli abusi sessuali, a quelli finanziari ma anche i piani pastorali e i metodi evangelizzazione eccetera.

Luoghi

Quanto scritto sopra su relazioni e percorsi avviene nella concretezza dei luoghi (Battocchio). L’IL presenta contesti concreti in cui si incarnano relazioni e percorsi e riconoscendoli „i invita a superare una visione statica dei luoghi e a non fermarsi a una immagine piramidale delle relazioni fra i ‚luoghi ecclesiali’”. Il luogo, aggiunge mons. Battocchio, „non è più definito solo dallo spazio e dal territorio“. I luoghi ecclesiali sono mutati per via dell’urbanizzazione, della mobilità e dell’ambiente digitale. Anche quest’ultimo dà forma alle realtà ecclesiali.
A partire da queste considerazioni „Andranno individuati strumenti e processi che evitino sia la chiusura nel particolare, sia la fuga in un universalismo astratto“.

L’Assemblea è chiamata a promuovere „organismi di partecipazione nella Chiesa locale e a verificarne l’effettivo funzionamento“ (mons. Battocchio), di rapporto fra le Chiese e i loro vescovi, per esempio „c’è la proposta di tornare a valorizzare un istituto che appartiene alla tradizione ecclesiale e che in qualche caso è stato riproposto in tempi recenti, i Concili particolari“ che vedano anche la partecipazione di presbiteri, diaconi, religiose/i, laiche e laici. Infatti il sinodo dei vescovi dalla sua struttura originaria „ha conosciuto anche cambiamenti ed esperienze nuove“. Nel delicato e vitale rapporto di circolarità fra centro e periferie il vescovo di Roma ha il servizio all’unità in una Chiesa sinodale e missionaria. Infine l’assemblea dovrà riflettere su forme di esercizio del ministero del papa aperto al cammino ecumenico: luoghi aperti al dialogo ecumenico, alle culture e tradizioni religiose.

Conclusioni

Le conclusioni dell’IL sono aperte: se terminerà la XVI Assemblea dei vescovi (e non vescovi) alla fine di ottobre „non terminerà invece il processo sinodale che, nella configurazione datagli dalla Costituzione Apostolica Episcopalis communio, comprende anche la fase dell’attuazione. La parola tornerà quindi in primis al Santo padre, a cui l’Assemblea offrirà le proprie conclusioni, e poi nuovamente a tutto il Popolo di Dio, che in ciascuna Chiesa locale sarà chiamato a concretizzare la chiamata a crescere come popolo
sinodale missionario“.


Clicca qui sotto per scaricare l’Instrumentum laboris: 

ITA-INSTRUMENTUM-LABORIS-A4.pdf (synod.va)


Il testo ha elaborato le relazioni di 108 conferenze episcopali e di altri gruppi ecclesiali su 114, presentate la primavera scorsa oltre che il rapporto emerso a chiusura della prima sessione di ottobre 2023. Questo nel senso della circolarità fra ciò che hanno trattato i pochi nell’assemblea sinodale che ritorna a tutte le Chiese locali, non come destinatarie, ma come partecipi attive del processo sinodale in corso.

Non ci sono concreti progetti di riforma della Chiesa cattolica ma il testo articola il tema della sinodalità, ossia come possiamo essere una chiesa sinodale missionaria?  Per esempio sul diaconato per le donne, „l’IL riconosce che è bene che prosegua la riflessione teologica“. A questo fine sta lavorando il Gruppo di Studio n.5 prendendo in considerazione i risultati delle due commissioni che in anni passati ma recenti hanno studiato e approfondito teologicamente la questione.

Qui sotto si può vedere la registrazione della conferenza stampa di presentazione dell’Instrumentum laboris del 9 luglio.

Sulla modalità dello svolgimento della seconda sessione del Sinodo, padre Giacomo Costa Sj (segretario speciale del sinodo dei vescovi) ha detto, in conferenza stampa, che verrà resa nota più avanti.

L’assemblea a ottobre si focalizzerà su come comprendere e sviluppare una Chiesa sinodale e missionaria. Le questioni concrete non saranno oggetto della seconda sessione. Per esse il papa ha istituito delle apposite commissioni, di cui non si conoscono i membri, e che relazioneranno i loro risultati solo nel 2025.

Che la chiesa necessita di cambiamenti si legge con chiarezza al 71:

Senza cambiamenti concreti, la visione di una Chiesa sinodale non sarà credibile e questo allontanerà quei membri del Popolo di Dio che dal cammino sinodale hanno tratto forza e speranza. Questo vale in modo ancora più speciale per quanto riguarda l’effettiva partecipazione delle donne ai processi di elaborazione e alla presa di decisioni, come richiesto in molti dei contributi ricevuti dalle Conferenze Episcopali“.

Alcuni dei punti che emergono dal testo Istrumentum laboris sono la valorizzazione dei concili particolari, e la consapevolezza di mutati luoghi ecclesiali. Il radicamento nel luogo della Chiesa ha bisogno di strumenti che „evitino la chiusura nel localismo e fughe in un universalismo astratto“ che appiattiscano le differenze (mons. Riccardo Battocchio, segretario speciale del sinodo dei vescovi). In queste tensione si gioca la sinodalità nel rapporto periferia e centro, centro del quale il vescovo di Roma ha il primato del servizio all’unità.

A chiusura della seconda assemblea verrà redatto un documento conclusivo sulle due assemblee ma il cammino sinodale missionario della Chiesa non finirà, ha aggiunto p. Costa. Verrà istituito un tavolo permanente della sinodalità.

Si è aperto nel 2021 un processo di messa in movimento della Chiesa per rinnovarne lo spirito missionario, di partecipazione e di comunione. La sinodalità non è un insieme di codici e di norme per rinnovare la Chiesa ma è un processo di rinnovamento, di conversione della Chiesa, come papa Francesco lo aveva chiamato e come tale coinvolge tutto il popolo di Dio e non ha un traguardo da raggiungere entro una data fissata.


I punti salienti dell’intervento del cardinale Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo, alla presentazione dell’Instrumentum laboris

Il documento si pone in continuità con l’intero processo sinodale. Fra le due assemblee c’è stato un esercizio di ascolto a più livelli: “il Sinodo è una formidabile palestra di ascolto. Gli uni in ascolto degli altri e tutti in ascolto dello Spirito Santo”. Grech ha ricordato nel suo intervento che papa Francesco in Evangelii Gaudium ha detto che l’ascolto rispettoso è capace di compatire e in esso si possono trovare le vie per una autentica crescita.

Ascolto di Dio e ascolto del mondo. La Chiesa è interessa all’ascolto della voce di Dio, non è interessata ad indagini demoscopiche; il Concilio Vaticano II ci insegna che Dio parla in molti modi, attraverso la Sacra Scrittura ma anche attraverso il senso della fede del popolo di Dio. Attraverso la voce dei pastori e il carisma dei teologi il medesimo Spirito continua ad accrescere la comprensione della verità rivelata.

Se dunque in questo tempo (anno) ci siamo messi in ascolto del popolo di Dio, che come dei pastori e dei teologi sono sempre a servizio di quel Popolo, è stato solo e sempre per ricercare con strumenti perfettibili ciò che Dio vuole dire alla Chiesa in questa ora del suo cammino.

Il sinodo è ritornato nelle chiese locali, attraverso un dinamismo di circolarità virtuosa, attraverso l’opera di alcuni è restituito a tutti gli altri. Questo è lo spirito del documento che abbiamo pubblicato l’11 dicembre 2023 “Verso ottobre 2024” che ha dato la via a una seconda consultazione delle Chiese locali chiedendo loro di confrontarsi con la relazione di sintesi approvata al termine della prima sessione. Nonostante i tempi contingentati sono arrivate 108 sintesi nazionali preparate dalle conferenze episcopali cui si aggiungono le risposte delle chiese orientali cattoliche, e altre in rappresentanza della vita consacrata e le osservazioni di facoltà di teologia e di gruppi o di singole persone. Questa è l’armatura dell’Instrumentum laboris il suo scopo è di sottoporre al discernimento di alcuni (il sinodo) quello che è stato detto da tutti, dalle chiese locali in cui vive il popolo di Dio.

In questo popolo occorreva ascoltare alcune voci particolari che in formza del ministero o del carisma ricevuto sono in special modo abilitati a dare espressione alla fede comune. Fra costoro si trovano i teologi e in tal senso che il 14 marzo la segreteria del sinodo ha ufficializzato la costituzione di cinque gruppi di studio composti da 33 esperti di diversa competenza e provenienza, chiamati ad approfondire alcune istanze di fondo che pervadono il documento di sintesi: il volto missionario sinodale della chiesa locale; dei raggruppamenti di chiese; della chiesa universale, il metodo sinodale e la questione del luogo da intendere non solo in senso geografico ma anche culturale e teologico.

Alla fine verranno comunicati i contributi e l’elenco dei gruppi. Questi contributi sono il frutto del lavoro di aprile e maggio e sono confluiti nel IL e costituiranno il materiale di un sussidio teologico.

Altri 10 gruppi (annunciati il 14 febbraio 2024 nel chirografo del papa) hanno il compito di approfondire le questioni emergenti dalla prima sessione. Sono questioni su cui l’assemblea ha raggiunto un consenso significativo e quindi sono sufficientemente mature da passare alla fase di elaborazione di proposte concrete di riforma da riforma da sottoporre al Santo Padre.

I Gruppi sono operativi o lo saranno a breve e offriranno le loro prime conclusione all’assemblea di ottobre, il resto entro giugno 2025.

Dal 2023 inoltre è al lavoro una commissione di canonisti con lo scopo di studiare un progetto di riforme delle norme canoniche direttamente implicate nel processo sinodale. Il Secam (Simposio delle Conferenze episcopali d’Africa e del Madagascar), dando seguito a una raccomandazione della relazione di sintesi, ha avviato un percorso di discernimento teologico pastorale sull’accompagnamento delle persone in situazione di poligamia. Anche questi due organismi offriranno un primo report nel prossimo mese di ottobre.

L’ascolto dei teologi canonisti non sarebbe da solo sufficiente, Era necessario ascoltare ancora e di più la voce dei pastori. Se i vescovi hanno avuto molte occasioni per essere ascoltati: la presenza la sinodo, le sintesi prodotte dalla conferenze episcopali, e le visite ad limina che da quest’anno prevedono anche un incontro con la segreteria (da gennaio abbiamo incontrato 339 vescovi!!!), è scaturita l’iniziativa con quattro Discasteri dal titolo “I Parroci per il Sinodo” (28-02 maggio) con 200 presbiteri da 96 paesi. Hanno ricevuto il mandato dal papa di farsi missionari di sinodalità presso i loro vescovi e i loro confratelli. Anche la loro voce risuona nell’IL.

70 persone sono state interpellate per dare il loro apporto al IL.

Mi auguro che questo processo di ascolto prolungato e differenziato aiuterà la Chiesa sinodale a discernere la parola di Gesù per le donne e gli uomini di oggi. Una parola che ha la forza di irrobustire i messaggeri del vangelo, sanare le ferite dell’umanità e innescare la speranza nei nostri cuori. Aiutiamoci a non perdere di visuale questa metà. Il vostro contributo è importante ed apprezzato.


Sintesi dell’intervento del cardinale Jean-Claude Hollerich, Relatore Generale della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, alla presentazione dell’Instrumentum laboris

Il testo in linguaggio comprensibile ha densità logica. La domanda posta alle conferenze episcopali era: come essere chiesa sinodale missionaria. Tutti questi report mostrano una chiesa viva, movimento dello spirito, e una chiesa in cammino. Questo mostra che il sinodo è un tempo di grazia, di rinnovato dinamismo. È apertura al dialogo e alla riflessione delle sfide contemporanee. Emerge anche un sentimento di gioia e di gratitudine per il processo sinodale nonostante le difficoltà. È una gioia camminare insieme e c’è anche un senso di libertà e creatività. I documenti mostrano le esperienze personali e le partecipazioni mentre lo stile della conversazione dello Spirito è stato applicato in diverse Chiese locali, p.e. in India e in Cina.


La reazione della conferenza episcopale tedesca:
Una buona base per le prossime consultazioni

„L’Instrumentum laboris fornisce effettivamente molti punti di partenza per consultazioni e discussioni promettenti. Questo è incoraggiante“, così si è espresso il presidente della conferenza episcopale tedesca, il vescovo Georg Bätzing. L’Istrumentum laboris, si legge nel comunicato della DBK, mette in risalto gli aspetti comuni con il cammino sinodale tedesco e, tuttavia, osserva criticamente, il tema degli abusi sessuali non emerge sufficientemente. Il documento della DBK sottolinea la diversità di intenti della prima sessione del Sinodo dalla prossima, la seconda; mentre la prima si è occupata dei numerosi aspetti che concernono la questione di come possiamo essere una Chiesa sinodale missionaria, la seconda cercherà di strutturare e concretizzare questi aspetti. Inoltre l’Istrumentum laboris non parla solo di sinodalità come stile della Chiesa, ma intende questa anche come strutture e processi nella Chiesa (nr.7). Prosegue il vescovo Bätzing:

„Si può già sottolineare a questo punto che molte delle preoccupazioni fondamentali che si sono articolate nel percorso sinodale della Chiesa in Germania si ripresentano anche nel processo sinodale della Chiesa universale. La prima e più importante in questo senso è la questione delle opportunità di partecipazione per le donne, che viene tematizzata in dettaglio nel testo. Sarà di grande importanza per il futuro della Chiesa il modo in cui l’assemblea sinodale affronterà questo tema. In particolare per quanto riguarda la questione dell’apertura del diaconato alle donne, c’era una chiara energia tra i membri del Sinodo“.

Il tema degli abusi e della violenza sessualizzata nella Chiesa sono per la DBK una „evidente motivazione per gli sforzi di riforma“:

„Vorrei aggiungere due aspetti, anche perché spero in ulteriori sviluppi. Dall’esperienza del Synodaler Weg in Germania, le cause sistemiche dell’abuso e della violenza sessualizzata sono legate in modo esistenziale alla questione della forma futura della nostra Chiesa… Le cause dell’abuso e della violenza sessualizzata devono essere eliminate“.

Sulle commissioni alle quali sono demandati gli approfondimenti teologici, pastorali di questioni importanti legate alle richieste di riforma, la DBK attesta con rammarico che non si hanno informazioni:

„Purtroppo, però, non ci sono informazioni su chi siano i membri di questi gruppi di lavoro, né sulla procedura con cui sono stati formati. In considerazione del processo sinodale, che si basa su partecipazione, trasparenza e responsabilità, questa è una situazione in cui si può solo sperare che ci sia un cambiamento“. 

Detto questo, resta molto positiva l’accoglienza dell’Instrumentum laboris da parte della Conferenza episcopale tedesca.