Pubblicata (15.01.2025) la lista attuale dei 50 Paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo. Il monitoraggio è dell’associazione internazionale cristiana Porte Aperte, Open Doors.
Dal sito di Porte Aperte Svizzera:
- salgono da 365 a oltre 380 milioni nel mondo i cristiani che sperimentano almeno un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede (1 cristiano ogni 7);
- tra i circa 100 paesi monitorati si conferma l’escalation della persecuzione in termini assoluti , mantenendo l’impressionante accelerazione degli ultimi 12 anni, con 13 paesi a livelli estremi;
- la Corea del Nord da 23 anni (eccetto nella WWL 2022) stabile al 1° posto;
- la violenza guida aumenti significativi nei punteggi, con epicentro l’Africa Subsahariana, ma effetti preoccupanti anche dalle guerre civili in Yemen e Myanmar;
- il Caso Asia Centrale: in tutti i paesi dell’area peggiorano le condizioni dei cristiani per effetto di un crescente autoritarismo, con Kirghizistan ad avere il maggior aumento punteggio WWL 2025;
- diminuiscono le uccisioni di cristiani da 4.998 a 4.476, per il calo in Nigeria che rimane epicentro di massacri con 3.100 vittime, mentre aumentano nei paesi attorno;
- costante aumento di vittime di abusi, stupri e matrimoni forzati (3.944): la punta di un iceberg;
- diminuiscono gli attacchi contro chiese (da 14.766 a 7.679), mentre crescono le case e i negozi attaccati (da 27.171 a 28.368), alimentando gli esodi e il fenomeno di una Chiesa “Profuga”;
- una Chiesa nascosta: in paesi come l‘Algeria, la Libia e l‘Afghanistan, la presenza cristiana visibile sta diminuendo, costringendo i cristiani all’isolamento o alla clandestinità.


TOP 13: i luoghi più pericolosi al mondo dove essere cristiani
Sono 13 i paesi che mostrano un livello di persecuzione e discriminazione definibile estremo (segnalati in rosso nella mappa).
La Corea del Nord rimane stabile al primo posto : la politica del regime nordcoreano di tolleranza zero per i cristiani (tra i 50 e i 70 mila rinchiusi nei campi di lavori forzati), obbliga i cristiani a vivere la propria fede nel segreto, alimentando il fenomeno della Chiesa nascosta (vedasi più avanti). Abbondanti prove dimostrano come nei brutali interrogatori di fuggitivi nordcoreani (un flusso più o meno costante di cittadini tenta la fuga dal paese), rimpatriati a forza dalla Cina (che li destina a carcere, tortura e in alcuni casi morte) venga espressamente chiesto se il fuggiasco sia entrato in contatto con cristiani o chiese in terra cinese, confermando la paranoia dittatoriale del regime contro la comunità cristiana.
Nelle prime 5 posizioni ci sono 4 nazioni fortemente islamiche, come evidenza del fatto che l’oppressione islamica rimane una delle fonti principali di intolleranza anticristiana: Somalia (2°), Yemen (3°), Libia (4°) e Sudan (5). Qui le fonti di persecuzione sono connesse a una società islamica tribale, all’estremismo attivo e all’instabilità endemica di questi paesi: la fede cristiana va vissuta nel segreto e, se scoperti, i cristiani (specie se ex-musulmani) rischiano anche la morte. In particolare, in Yemen, la guerra civile in corso e la crescente influenza dei ribelli Houthi hanno costretto decine di chiese cristiane a cessare le loro riunioni: almeno un convertito cristiano dall’islam è stato ucciso dai membri della sua famiglia proprio a causa della sua conversione. L’Eritrea, pur con punteggio invariato (quindi nessun vero cambiamento), scende al 6° posto per effetto della crescita di altri, confermando la propria nomea di “Corea del Nord dell’Africa”, così come la Nigeria scende al 7°, confermandosi la nazione dove si uccidono più cristiani al mondo (3.100).
Il Pakistan all’8° posto è stabile nella top 10 da molti anni (punteggio invariato), rimanendo la seconda nazione al mondo dove si manifesta più violenza anticristiana dopo la Nigeria (punteggio massimo nell’area della violenza). L’Iran è stabile al 9°: costretti ad incontrarsi in piccoli gruppi in casa, molti cristiani e chiese sono percepiti come minacce al regime islamico e, come in tutti i succitati paesi islamici, i convertiti al cristianesimo sono esposti a maggiori rischi. Stesso discorso vale per l’Afghanistan, che aumenta di 1,1 punti, e rimane stabile al 10° posto: dopo l’avvento dei Talebani nel 2021, molti cristiani sono stati uccisi (tramite una vera e propria caccia all’uomo), una grossa fetta è fuggita all’estero, mentre una piccola parte è riuscita a nascondersi e tuttora vive la fede nel segreto. Proprio per via di questa clandestinità totale, il punteggio relativo alla violenza contro i cristiani è abbastanza basso: i Talebani infatti considerano ogni presenza cristiana debellata dall’Afghanistan, ossia gli afgani convertiti alla fede cristiana, pur essendoci (alcune migliaia), “non esistono”.
Stabile all’11° posto è l’India, di cui denunciamo da anni il declino delle libertà fondamentali della minoranza cristiana, bersaglio di violenze e discriminazioni. Nel periodo in esame sono 20 i cristiani uccisi per ragioni legate alla fede e almeno 459 le chiese o proprietà pubbliche cristiane attaccate, e 2.176 i cristiani detenuti senza processo, in carcere od ospedali psichiatrici per ragioni legate alle loro fede.
Sale al 12° posto l’Arabia Saudita, anche se sia la pressione media che la violenza sono rimasti invariati. Ci sono stati alcuni sviluppi positivi nella libertà religiosa, ma permangono restrizioni significative. Nelle grandi città, negli ultimi anni c’è stata una maggiore tolleranza per le decorazioni natalizie in alcune aree pubbliche. I libri di testo scolastici sono stati ulteriormente riformati per eliminare contenuti problematici sui non musulmani. Allo stesso tempo, la pratica pubblica di religioni non musulmane rimane vietata e le minoranze religiose continuano a essere discriminate.
Capitolo a parte merita il Myanmar, che totalizzando 81 punti sale al 13° posto ed entra tra le nazioni con una persecuzione estrema. La guerra civile aumenta i livelli di violenza: i cristiani si trovano intrappolati nei combattimenti in corso in tutto il paese. L’esercito attacca frequentemente le chiese cristiane, sospettate di ospitare ribelli. Al tempo stesso, le stesse forze ribelli aggrediscono le comunità cristiane neutrali: almeno 100.000 cristiani languono in campi di sfollati per evitare le violenze.
Cifre principali della persecuzione
Queste cifre sono conservative, una scelta metodologica connessa alla complessità di raccogliere informazioni attendibili in contesti di guerra o nazioni con alti livelli di controllo sociale e poca libertà di informazione. Si è scelto di fornire solidi punti di partenza statistici per analizzare un fenomeno che nella realtà si configura essere molto più vasto.
Per maggiori info, in particolare il profilo di ogni nazione in esame, una mappa interattiva e altro, visitate il sito di Porte Aperte Italia: www.porteaperteitalia.org