Saluto finale del Delegato nazionale delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania
in occasione del passaggio della Missione Italiana di Esslingen dalla chiesa di Sant’Elisabeth alla chiesa di St. Maria a Berkheim. Don Gregorio ha guidato per oltre dieci anni la comunità di Esslingen.
- Di Gregorio Milone
Carissimi fratelli e sorelle,
ci troviamo oggi in un momento significativo e, per certi versi, emozionante nella vita della nostra Missione Italiana di Esslingen. Dopo tanti anni vissuti nella chiesa di Sant’Elisabeth – che ringraziamo con cuore sincero per l’accoglienza, la storia condivisa e la memoria che ci ha accompagnato – ci spostiamo verso una nuova casa: la chiesa di St. Maria, a Berkheim.
Desidero innanzitutto esprimere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questo passaggio, con spirito di disponibilità, dialogo e comunione: alle autorità della diocesi, ai referenti della parrocchia di St. Maria, ai nostri sacerdoti, collaboratori e fedeli laici.

Questo trasferimento non dev’essere vissuto come un „abbandono“ né tantomeno come una „invasione“, ma come un passo concreto verso una più profonda collaborazione tra comunità, una forma matura di Chiesa in uscita, come ci ricorda papa Francesco, che sa farsi prossima e camminare insieme, pur nelle differenze.
In questo spirito, mi piace richiamare alcuni pensieri tratti dal prezioso documento della Conferenza Episcopale Tedesca, „Auf dem Weg zu einer interkulturellen Communio“. In esso si legge che:
“La comunione interculturale non si crea negando le differenze, ma valorizzandole nel rispetto reciproco e nel riconoscimento dell’altro come fratello nella fede.”
E ancora:
“Le comunità di altra madrelingua non sono ospiti provvisori, ma parte viva della Chiesa locale.”
Questo è esattamente ciò che oggi stiamo celebrando: l’inizio di una nuova tappa dove la Missione Italiana non perde la sua identità, ma la inserisce, con gioia e rispetto, in una comunione più grande, diventando corresponsabile della vita liturgica, pastorale e sociale della parrocchia di St. Maria.
Concludo augurando a tutti voi, fedeli della Missione e membri della comunità tedesca, un cammino ricco di incontri, scambi fraterni, preghiera comune e collaborazione concreta.
Che lo Spirito Santo ci guidi sempre, affinché la nostra Chiesa sia davvero segno visibile dell’unità nella diversità.

Deutsche Fassung
Liebe Schwestern und Brüder,
wir erleben heute einen bedeutsamen und in jeder Hinsicht bewegenden Moment im Leben der Italienischen Mission in Esslingen. Nach vielen Jahren in der Kirche St. Elisabeth – für deren Gastfreundschaft, gemeinsamen Geschichte und geteilten Erinnerungen wir von Herzen danken – ziehen wir nun in ein neues geistliches Zuhause: die Kirche St. Maria in Berkheim.
Zunächst möchte ich allen danken, die diesen Übergang möglich gemacht haben – mit Offenheit, Dialogbereitschaft und im Geist der Communio: den Verantwortlichen der Diözese, den Vertreterinnen und Vertretern der Pfarrei St. Maria, unseren Priestern, Mitarbeiterinnen und Mitarbeitern sowie den vielen engagierten Gläubigen.

Dieser Schritt darf nicht als ein „Verlassen“ oder gar als eine „Übernahme“ verstanden werden, sondern als ein konkreter Ausdruck für eine tiefere Zusammenarbeit zwischen den Gemeinden – eine reifere Form der Kirche, die hinausgeht, wie Papst Franziskus es oft betont, um Nähe zu zeigen und gemeinsam unterwegs zu sein, vor allem in all seiner Vielfalt.
In diesem Geist möchte ich einige Gedanken aus dem wertvollen Dokument der Deutschen Bischofskonferenz, „Auf dem Weg zu einer interkulturellen Communio“, aufgreifen. Dort heißt es:
„Interkulturelle Communio entsteht nicht durch das Verleugnen von Unterschieden, sondern durch ihre Wertschätzung – im gegenseitigen Respekt und in der Anerkennung des Anderen als Bruder im Glauben.“
Und weiter heißt es:
„Die muttersprachlichen Gemeinden sind keine Gäste auf Zeit, sondern lebendiger Teil der Ortskirche.“
Genau das feiern wir heute: der Beginn eines neuen Abschnitts, in dem die Italienische Mission ihre Identität bewahrt, sich aber mit Freude und Respekt in eine größere Gemeinschaft einfügt und Mitverantwortung übernimmt – für das liturgische, pastorale und soziale Leben der Pfarrei St. Maria.
Ich wünsche Ihnen allen – den Gläubigen der Italienischen Mission und der deutschen Gemeinde – einen gemeinsamen Weg voller Begegnungen, offenem und ehrlichen Austausch, gemeinsame Gebete und lebendiger Zusammenarbeit.
Der Heilige Geist begleite uns, damit unsere Kirche sichtbares Zeichen der Einheit in der Vielfalt sei.
Mit herzlichem Dank und Segenswünschen.
Don Gregorio Milone