Le Figlie di Paolo, la libreria a Norimberga e l’apostolato della Parola, i sessant’anni della loro presenza in Germania. A colloquio con la superiora sr. Christine Hirsch e sr. Helene Barchetti, venuta allora con una consorella.
- di Paola Colombo
In una pigra mattina di luglio, avara di sole, i primi turisti passeggiano per il centro storico di Norimberga. Sulla Jakobsplatz tavoli, panche e stand di street food chiusi annunciano la serale festa del vino. Un papa Francesco cartonato a grandezza naturale saluta dal portico di palazzo Neumann e attira lo sguardo altrimenti volto verso la maestosa cupola dell’adiacente chiesa St. Elisabetta con il suo colonnato antistante.
Dietro la sagoma del papa si apre la libreria delle Paoline, la Paulus Buchhandlung. La porta è spalancata: “La cosa bella è che la porta è aperta e chiunque può entrare”, mi accoglie sr. Christine Hirsch, superiora delle Figlie di Paolo a Norimberga, “alcuni vengono perché cercano un libro, altri perché hanno un problema e vogliono parlare e chiedono di pregare per loro, altri perché vogliono avere una buona parola, poi passano anche turisti a chiedere informazioni”. Sr. Christine, è americana, fin da bambina desiderava farsi suora, ha un fratello prete. La vocazione l’ha portata nel Vecchio Continente nel 2001 quando prese il posto di una consorella, chiamata ad andare in Russia. Mi invita a prendere da un cestino uno dei biglietti colorati, preparati e finemente piegati da sr Helene che siede con noi. “Suor Helene è la prima suora che è arrivata in Germania sessant’anni fa”, “per via della lingua” aggiunge sr. Helene. “siamo venute io e suor Cecilia, di Vicenza.”
Sr. Helene Barchetti, altoatesina, sguardo vivace, volitiva, dimostra molti meno anni dei suoi 88 anni. Lei è la colonna storica delle Paoline in Germania. Quell’inizio sessant’anni fa, a Düsseldorf, è stato “avventuroso” – racconta sr. Helene – “perché siamo partite da Roma il 14 settembre e siamo arrivate a Colonia il giorno dopo alle sei del mattino. Per qualche settimana siamo state ospiti delle suore di Herz Jesu (Sacro cuore di Gesù). Nessuno, né i superiori né noi, immaginava che saremmo andate a Düsseldorf, non ne avevamo mai sentito parlare. Pensavamo di restare a Colonia e allora cominciamo a prendere contatti per cercare un alloggio. Avevamo quasi trovato un piccolo appartamento. Senonché il vicario generale dell’arcidiocesi ci dice che a Düsseldorf avevano appartamenti per sacerdoti in pensione. Uno dei sacerdoti morì lasciando l’appartamento dove poter trasferirci. Cecilia e io ci siamo guardate, chiedendoci dove fosse questo Düsseldorf. Ci accompagnano con la macchina a vedere l’appartamento. Deve essere non tanto lontano, pensavamo, ma temevamo che questo Düsseldorf fosse un paesino sperduto. Chi ci accompagnava aveva visto l’apprensione sui nostri volti e ci dice: ‘Non preoccupatevi, Düsseldorf è la capitale del Land Nordreno Vestfalia’. Abbiamo messo il cuore in pace e abbiamo telefonato subito alla superiora generale a Roma che ci ha incoraggiate ‘se la curia vi ha detto di andare lì, andate!’ A noi è preso un colpo perché avevamo già il cuore a Colonia”.
Passato e presente si intrecciano in questo incontro a Norimberga. In fondo alla libreria c’è una finestra a vetrata che rappresenta una Chiesa: in quel punto un tempo c’era la cappella per la preghiera e la meditazione delle Figlie di Paolo. Oggi ci sono i libri e un’esposizione di pannelli che raccontano la comunità paolina di Norimberga e il carisma dell’ordine. In uno si legge: “se san Paolo venisse sulla terra oggi, prenderebbe immediatamente un microfono e avvierebbe un podcast, pubblicherebbe video su YouTube, aprirebbe una pagina Facebook, pubblicherebbe libri e app perché sarebbe il modo più veloce, efficace e di vasta portata per far arrivare al maggior numero di persone il messaggio dell’incredibile amore di Dio … e noi sorelle di Paolo siamo testimoni di un certo modo di vivere la nostra fede e di portarla nel mondo della comunicazione”.
Appena entrati nella libreria sulla sinistra c’è l’angolo con i libri per bambini mentre a destra, salendo qualche gradino c’è uno spazio che una volta era la caffetteria e oggi raccoglie un vasto assortimento di oggetti devozionali, crocifissi in vetro colorato, candele, alcune delle quali finemente decorate da sr. Christine.
Più avanti si trovano i libri, i testi sacri, un vangelo tascabile, libri di spiritualità, di ecumenismo, di teologia, di religione, ma anche libri per il ben vivere, come il prontuario con ricette e consigli alimentari da Hildegarda di Bingen. I libri si possono ordinare sul sito web o tramite WhatsApp: “Gli ordini online aumentano, c’è margine di crescita. Le vendite dipendono poi dalla stagione dell’anno”, osserva la responsabile sr. Christine, “abbiamo anche romanzi, libri fotografici, libri di contenuto religioso o formativo. Abbiamo anche una scelta di film in DVD.” Un angolo quasi obsoleto, quello dei film, che rimanda a un’epoca in cui le Paoline distribuivano film per le missioni cattoliche italiane in tutta la Germania, prosegue sr. Helene: “A Düsseldorf avevamo un centro di distribuzione cinematografica di film, pellicole di 16 mm e i missionari italiani da Amburgo a Monaco di Baviera li noleggiavano per i lavoratori italiani. Erano film di intrattenimento oppure a contenuto religioso. Lo abbiamo fatto per molti anni”. Fino all’arrivo della home video, negli anni ’80 con le videocassette VHS e poi dei DVD. Erano gli anni in cui la presenza delle Figlie di Paolo in Germania si è espansa in quattro città con quattro librerie: “Abbiamo cominciato a Düsseldorf; nel 1978 siamo venute a Norimberga, poi Francoforte negli anni ’80 e Ingolstadt negli anni ’90”. Dopo l’espansione è cominciata lentamente la risacca: la mancanza di vocazioni ha ridotto via via la comunità delle Figlie di Paolo in Germania, e le librerie, una a una hanno dovuto chiudere, ora è rimasta solo quella di Norimberga, Un anno e mezzo fa hanno chiuso quella storica di Düsseldorf: “Ci è dispiaciuto molto perché è stata la prima libreria che abbiamo aperto, non subito ma pochi anni dopo il nostro arrivo nel settembre 1964”, prosegue sr. Helene “abbiamo iniziato a fare il nostro apostolato con niente: andavamo a far visita alle famiglie con i libri. Avevamo due borsate di libri e in questo modo le famiglie hanno cominciato a conoscerci. Poi abbiamo pensato di andare nelle biblioteche scolastiche e degli asili infantili. Tutto questo lo abbiamo fatto per anni, ed era molto faticoso ma finché eravamo giovani non ci pesava”. Intanto la comunità cresceva arrivarono due sorelle e poi altre due, solo a Düsseldorf erano dodici, e allora cominciarono a pensare di seminare altrove. “Dopo qualche anno (1978) una delle nostre sorelle è andata a Norimberga ad aiutare la missione. C’era anche don Giordano Corò di Düsseldorf. Ma essendo la comunità parte essenziale del nostro ordine non poteva restare sola, così abbiamo riflettuto di venire in quattro, cinque consorelle a Norimberga. Qui abbiamo fatto la stessa cosa che a Düsseldorf, avendo però fin da subito la possibilità di aprire una libreria”
In Germania oggi le Figlie di Paolo sono solo a Norimberga, sono sei consorelle provenienti da diverse parti del mondo. Sono ancora in lutto per la recente scomparsa di una giovane consorella, originaria del Madagascar.
Sono una congregazione internazionale ma a Norimberga sono conosciute come “le suore italiane” perché la congregazione è stata fondata dalla venerabile sr. Tecla Merlo quasi un secolo fa, come ramo femminile della Famiglia Paolina di don Giacomo Alberione. “Abbiamo uno stile italiano nella nostra congregazione a causa delle nostre radici; quando facciamo i nostri incontri in Europa – racconta la superiora sr. Christine – la lingua ufficiale è l’italiano. In comunità però fra di noi parliamo in tedesco”.
In Italia le Edizioni Paoline e la San Paolo Editore hanno un ricco catalogo di libri, nella Paulus Buchhandlung di Norimberga ci sono libri solo in lingua tedesca (Si può visitare il loro sito www.paulus-schwestern.de/ per acquistare libri online) Un tempo era diverso perché diverse erano le esigenze: “per le visite alle famiglie bastavano i nostri libri (Paoline, San Paolo, che stampavano a Remscheid); dopo, nelle librerie avevamo sempre uno stock di libri in italiano per le missioni ma quando le immigrazioni di italiani in Germania diminuirono e quelli che erano qui erano integrati, i libri in italiano sono diminuiti. Gli italiani vogliono soprattutto devozionali, corone del rosario, immagini, qualcosa da appendere, qualcosa che non sia da leggere” sorride sr. Helene. Cambiano i tempi e dopo sessant’anni in Germania l’apostolato della Parola delle Figlie di Paolo vive nella Buchhandlung, luogo di libri e di accoglienza.