Le piaghe d’Egitto – Leggiamo la Bibbia con Simone Paganini

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Libri, studio
Leggere e capire la Bibbia. ©Pixabay

Siamo lieti di ospitare a partire da questo mese la nuova rubrica sulla Bibbia a cura del teologo Simone Paganini, ordinario della cattedra di Teologia biblica all’università tecnica di Aquisgrana (RWTH-Aachen). La rubrica apparirà ogni mese e fino alla fine di quest’anno sarà dedicata alle sciagure, epidemie e catastrofi nella Bibbia, temi che hanno correlazioni con la pandemia che stiamo vivendo da oltre un anno e mezzo. Il prossimo anno invece sarà dedicato alle donne nella Bibbia. Sul Corriere d’Italia di aprile e su www.delegazione-mci.de era apparsa l’intervista “Non racconto cose nuove ma forse in maniera innovativa”, in cui Paganini ci raccontava la sua passione per la divulgazione della Bibbia. La sua profonda e solida conoscenza dei testi sacri unita all’accattivante capacità narrativa ne fanno non solo un docente ma anche un autore di libri (in Germania e in Italia) e un relatore assai apprezzato. (Udep).


Le leggendarie piaghe d’Egitto sono più che mai attuali. Non tanto perché ci si aspetti da un momento all’altro un’invasione di rane e zanzare o perché le acque di un fiume diventino rosse, ma perché mostrano l’ineluttabilità di una spirale di catastrofi che sembra non finire mai.

Simone Paganini

Come da un lock-down all’altro, si susseguono guerre, epidemie, catastrofi naturali e poi si ricomincia. Il mondo sembrerebbe non essere cambiato molto rispetto a quello descritto nella Bibbia. Sempre dobbiamo fare i conti con l’arrivo di qualche nuova piaga.

Il rischio di vedere oggi in questi terribili eventi un’attualizzazione delle catastrofi bibliche è reale. Così la conclusione «Dio si vendica e punisce l’umanità per il suo peccato» sembra logica e scontata. Il passo è semplice e oltretutto facilmente giustificabile se si legge il testo biblico in modo superficiale.

La Bibbia però non è né un libro di dogmatica né un libro di morale, ma un libro che racconta storie di uomini e donne normali, alla ricerca di Dio e di un senso da dare alla propria esistenza.

Nonostante le catastrofi naturali, le malattie, oppressioni, persecuzioni o migrazioni forzate, questi uomini e donne riflettono l’esperienza che loro hanno del divino. Per questo, il momento centrale della descrizione delle piaghe non è costituito dal resoconto storico – le piaghe come raccontate all’inizio del libro dell’Esodo non ci sono mai state – ma dalla domanda circa il senso teologico di quello che accade.

Il fine di una narrazione come quella delle piaghe d’Egitto non è quindi il riconoscere un Dio vendicativo che punisce gli Egiziani e provoca malattie e catastrofi naturali, ma che questo Dio protegge il suo popolo, lo aiuta, lo sceglie e resta il centro di gravità attorno al quale si può costruire un’esistenza.

Questa opzione vale non solo per il popolo d’Israele, ma anche per gli Egiziani. Le piaghe con il loro carico di dolore e di morte non sono una punizione o un castigo, ma la categoria centrale della possibilità di scelta. Hanno la funzione di una sveglia sia per gli oppressi che per gli oppressori. La liberazione è alla portata di tutti. Questo Dio non gode della morte e della malattia. È anzi un Dio capace di salvare e liberare anche attraverso le catastrofi.

Unzensiert, Simone Paganini, teologo, Aachen
Simone Paganini ©privat frei

Vai all’intervista al teologo Simone Paganini: „Non racconto cose nuove ma forse in maniera innovativa“

Leggiamo la Bibbia con Simone Paganini: