A Monaco di Baviera lo scorso 8 febbraio i ragazzi e i giovanissimi dell’Azione cattolica di Monaco hanno messo in scena il musical Forza Venite Gente. Un’occasione per conoscere la vivace realtà dell’Azione Cattolica a Monaco di Baviera con una delle persone che la animano, Barbara Fradeani.
- a cura di Paola Colombo
Chi è il gruppo di ragazzi e giovani che ha messo in scena il Musical “Forza Venite Gente” a Monaco?
Il musical Forza Venite Gente è solo una iniziativa all’interno del cammino di catechesi. Ogni anno l’Azione Cattolica Ragazzi (ACR 7-14 anni) e Giovanissimi (14-18) propone un cammino per l’iniziazione cristiana, definito dalla CEI all’interno di un tema sempre diverso e condiviso da tutte le diocesi italiane in cui l’AC è presente. È un modo per rendere attuale e contestualizzato il messaggio di Gesù e dare una mano ai catechisti/educatori che si trovano agevolati a seguire le indicazioni per preparare gli incontri e proporre ai ragazzi spunti sempre nuovi. Quest’anno l’ambientazione proposta è quella del cinema e del teatro con il motto “È la tua parte. – Chi è di scena!”.

Così a gennaio con il messaggio del Papa nella giornata mondiale per la pace, si è pensato di mettere in scena con i ragazzi ACR, il coro e i giovanissimi questo musical. L’obiettivo era di far sperimentare ai ragazzi la bellezza dei doni che Dio ha dato a ciascuno e far conoscere la vita di S. Francesco, uno che di pace se ne intende. Il musical, con musica e canti dal vivo, balletti, recitazione, luci, scenografie e costumi, è stato messo in piedi da ragazze e ragazzi che non avevano la benché minima esperienza in pochissimo tempo, in cinque, sei incontri. Tutti hanno avuto un ruolo: cantanti, attori, comparse, chi si occupava della scenografia (con sfondi dipinti insieme a Valentina Fazio, la nostra volenterosa regista), delle luci, della tecnica con microfoni e mixer, e poi c’era il coro, la band, il servizio al bar del teatro e chi, dietro le quinte, ha preparato costumi e balletti. Anche la nostra regista, Valentina, già esperta di spettacoli teatrali, era alla sua prima esperienza con un musical e con un cast di ragazzi e bambini. Eppure grazie all’impegno di tutti e soprattutto allo Spirito Santo che ha dato un grosso contributo, tutto è andato bene. Le offerte raccolte sono state devolute in beneficenza e i ragazzi hanno imparato che tutti ricevono dei doni di Dio da mettere a frutto per il bene dei fratelli. Un insegnamento… controcorrente oggi.

Tante sono le persone che gratuitamente e disinteressatamente si sono adoperate perché lo spettacolo fosse una esperienza memorabile per i ragazzi e, ora lo possiamo dire, anche per il pubblico.
Siamo un gruppo di Azione cattolica missionario a servizio della Comunità cattolica italiana di Monaco, siamo un’associazione di laici che svolge essenzialmente attività di formazione e catechesi per grandi e piccini e animazione liturgica per la S. Messa. Insomma come scritto negli Atti degli Apostoli (2,42), i Suoi discepoli si riconoscono per l’ascolto della Parola, la comunione fraterna, lo spezzare il pane e la missionarietà. L’AC a Monaco è nata per far fronte ad un vero e proprio buco nell’evangelizzazione di ragazzi e adolescenti. Nelle parrocchie della nostra diocesi l’offerta per i 8-18enni si concretizza sostanzialmente nel gruppo Ministranti, in quattro o cinque incontri per la Prima Comunione e la Cresima e qualche mega, ma sporadico, evento (come ad esempio la Bennofest, la festa del patrono di Monaco che si tiene a giugno).

Ma se mancano attività regolari per i più giovani, per le famiglie, è difficile integrarsi e sentirsi parte di una comunità in cammino. Da questa esigenza, dalla disponibilità di alcuni educatori già esperti, dal supporto dell’Azione Cattolica Nazionale e della diocesi di Fermo nelle Marche e dalla volontà dei padri scalabriniani è nata l’AC a Monaco.
Chi sono i ragazzi e le ragazze dell’AC di Monaco e quali sono i bisogni?
È un insieme molto eterogeneo anche se si tratta di italiani. L’AC svolge un servizio importante per la comunità radicata a Monaco di lingua italiana ma anche per le famiglie appena arrivate. Ci sono ragazzi e giovani che non possono integrarsi nella comunità locale per motivi di lingua perché si sono trasferiti con le famiglie per un periodo breve di 3-4 anni. A Monaco ci sono imprese e uffici internazionali e sono in tanti i ragazzi che arrivano senza parlare la lingua tedesca, anzi non intendono proprio studiarla perché si fermano solo qualche anno e/o frequentano scuole internazionali. Per queste persone la Missione è l’unica possibilità per comprendere la Messa e seguire un cammino di fede.

Poi ci sono le famiglie con entrambi o uno dei genitori italiani che, seppur ben integrati nella comunità tedesca, sono alla ricerca di un cammino per i figli con fulcro sull’eucaristia e soprattutto con incontri sistematici e non sporadici, come quelli offerti dalla loro parrocchia. Per i ragazzi è un momento per stare insieme, incontrare gli amici, conoscere Gesù, giocare e cercare di capire perché si partecipa alla “noiosissima” messa. Quando? Negli incontri settimanali per i ragazzi e giovanissimi (tra i 7 e 18 anni) il sabato pomeriggio alle ore 14:30 presso i locali della Missione e poi con la S. Messa prefestiva alle 17:00 nella vicina chiesa di St. Andreas, animata dagli stessi ragazzi che servono nel coro e come ministranti.
Per quanto riguarda la preparazione ai sacramenti, a ragazzi, giovani e famiglie non viene offerto semplicemente un corso ma piuttosto il percorso educativo dell’Azione Cattolica dei Ragazzi (ACR) e dei Giovanissimi, ovvero un cammino con Gesù insieme alla Chiesa che parte dai 7 anni e può durare tutta la vita. All’interno di tale percorso i ragazzi hanno la possibilità di celebrare la Prima Comunione e la Cresima negli anni stabiliti dal vescovo di Monaco o in Italia. La catechesi è della CEI, quindi riconosciuta in Italia in caso di trasferimento. Questa iniziativa ha attratto tante famiglie che credono veramente e sanno che i ragazzi, se vogliono conoscere e camminare con Gesù, devono farlo insieme, con un percorso studiato per loro età, e ritrovarsi per la Santa Messa attorno all’Eucaristia.

Il minuscolo gruppo formatosi nel 2006 è cresciuto negli anni e oggi la comunità di Monaco ha ben 73 ragazzi iscritti tra gli 8 e i 14 anni, 34 tra i 15 e i 18 poi gli adulti 35 per un totale di 142 aderenti. Le sale attuali non bastano più e con il denaro proveniente dai versamenti delle quote soci (un versamento annuale simbolico) è stata affittata una stanza per gli incontri dei giovanissimi nella vicina parrocchia tedesca.
Che cosa vuol dire fare catechesi per l’AC?
L’AC è strutturata in gruppi in base all’età. I ragazzi (ACR) dai 7 ai 14 anni; i giovanissimi (14-17 anni) i giovani (18-29); gli adulti (over 30). L’ACR è basata su incontri di catechesi esperienziale. Non ci sono libri e nemmeno testi da scrivere o ricopiare e nemmeno le solite figurine da colorare. Il Vangelo si racconta e si vive attraverso temi vicini ai ragazzi, il gioco e tante attività che inglobano i fondamenti dell’iniziazione cristiana così come stabiliti della CEI. Insomma se non sai leggere bene l’italiano, poco conta. È una catechesi più accessibile, che abbatte il muro della lingua e accoglie tutti.
Oltre ai gruppi di giovani e ragazzi ci sono ovviamente anche gli adulti che si incontrano a cadenza mensile. Chi si associa versa una somma annuale, al massimo di 40 euro, per avere oltre alle agevolazioni di cui sopra anche una piccola cassa per far fronte alle spese comuni. Così è nato il Musical. Abbiamo affittato una sala teatro da 300 posti e abbiamo potuto affrontare le spese di costumi e tanto altro. I vantaggi sono tanti, si possono usare i locali della Missione perché si svolge attività di catechesi; ma nello stesso tempo si ha quell’indipendenza economica che consente di organizzarsi in proprio senza ricorre al macchinoso e burocratico iter della diocesi.

Com’è la collaborazione con la comunità cattolica di Monaco e con il suo parroco, padre Gabriele Parolin?
Il rapporto con il parroco è imprescindibile. Padre Gabriele, direttore e parroco della Missione di Monaco, mette a disposizione di sabato pomeriggio tutti gli spazi che ha ed è il primo a visionare scrupolosamente i materiali, scegliere le proposte e seguire con incontri ad hoc anche i genitori dei ragazzi che celebrano la Prima Comunione e la Cresima. I ragazzi dell’ACR, divisi in quattro gruppi a seconda dell’età e i giovanissimi si incontrano il sabato pomeriggio in Missione alle 14:30 e svolgono le attività fino alle 16:30. Poi i volenterosi che partecipano al coro si recano in Chiesa per provare i canti così come i ministranti e i giovanissimi preparano la lettura del salmo e le preghiere dei fedeli. Gli altri ragazzi completano le attività in sede e poi, insieme ai loro educatori, si recano tutti in chiesa. Ciascun gruppo è seguito da due educatori/catechisti e le attività sono seguite dalla responsabile, Paola, e da un coordinatore. Alle 17:00 padre Gabriele celebra la S. Messa e nell’omelia si riallacci alle attività svolte nei gruppi. Di fatto la Messa è una tappa fondamentale della catechesi, un tempo per il parroco per parlare ai ragazzi, alle famiglie e alla comunità. La liturgia è animata dal coro dei ragazzi e dagli educatori.
Quanti volontari siete nell’AC di Monaco?
Se si intende quelli che settimanalmente si occupano delle attività dei ragazzi, sono 14 Educatori, Emanuela, la direttrice del Coro, e Francesca, la coordinatrice dei ministranti, poi ci sono i sette membri del consiglio con il presidente, Alberto. Se invece consideriamo le persone che aiutano e collaborano sporadicamente, direi buona parte della Missione.

Come associazione siete supportati da una diocesi in Italia, quale? E in che cosa consiste questo supporto?
Non siamo solo supportati, l’Azione Cattolica della diocesi di Fermo nelle Marche si è sempre presa cura di noi sin dall’inizio. Noi siamo un gruppo missionario della diocesi di Fermo, quindi in sostanza la loro parrocchia più a nord! Ogni anno ci viene a trovare il formatore esperto, Francesco Fioretti, che ci propone una catechesi sul tema dell’anno. Riceviamo poi durante tutto il percorso continui spunti per l’animazione degli incontri e la formazione degli educatori
Che progetti avete in cantiere?
Innanzitutto portiamo avanti la catechesi di quest’anno pastorale come sempre di sabato fino a giugno. Quest’anno in particolare 28 ragazzi del gruppo Giovanissimi parteciperanno a Roma, dal 24 al 27 aprile, al Giubileo degli Adolescenti. Poi ci sarà, come ogni anno, un mini-camposcuola per i ragazzi ACR che si terrà questa volta a Riederau, sul lago Ammersee dal 9 all’11 maggio. Le attività e la cucina saranno completamente autogestite per tutti e tre i giorni grazie al supporto di persone volontarie della Missione che cucineranno per i ragazzi.
Naturalmente l’AC è sempre a disposizione per collaborare all’organizzazione delle celebrazioni di Comunioni e Cresime e alle altre iniziative comunitarie della Missione e della vicina parrocchia tedesca.
Se in altre comunità cattoliche italiane in Germania ci fossero laici interessati a entrare nell’Azione Cattolica come possono fare?
Allora forza apriamo le porte a Cristo. Nell’AC c’è spazio per tutti. Per creare un’associazione basta poco: la volontà del parroco direttore della missione, una diocesi in Italia di riferimento e un gruppetto di 5/6 persone volenterose che formano il Consiglio. Il Consiglio di AC, che dura in carica 3 anni, è formato da un presidente, un responsabile settore Adulti, uno dei Giovani e Giovanissimi, uno per l’ACR e un segretario. Perché fondare l’AC? Semplice, perché non si tratta una iniziativa di quel catechista di buona volontà, o quelle mamme attive, ma di un gruppo stabile per un triennio che ha il supporto di una grande struttura per la formazione di educatori/catechisti e che fornisce un format per la catechesi costituito da una serie di guide per gli educatori che seguono l’anno liturgico. Ci sono poi altri vantaggi pratici non trascurabili come le assicurazioni per tutti gli associati (anche bambini e ragazzi), per gli educatori e per coloro che vogliono partecipare ad un singolo evento. Polizze indispensabili se si vogliono affittare dei locali, organizzare campi scuola, ritiri, uscite e partecipare a iniziative (anche all’estero come la GMG) con i minorenni. C’è anche la possibilità di costituire una piccola cassa per affrontare le spese correnti senza ricorrere al lungo iter burocratico richiesto dalla diocesi tedesca e poter garantire la partecipazione alle attività anche a chi è in difficoltà economica. Inoltre, essendo quello dell’ACR un cammino formativo riconosciuto dalla CEI, quelle famiglie che intendono celebrare Prima Comunione o Cresima con i propri parenti in Italia non hanno difficoltà burocratiche o sostanziali nel presentarsi ai sacerdoti delle parrocchie italiane.
Credo che questa associazione possa costituire uno strumento utile se replicato in altre realtà. È il momento di dare spazio ai laici ma in Germania è meglio farlo in modo organizzato e strutturato e l’AC ha tutti gli elementi per farlo. Piuttosto che dedicarsi ad eventi spot (che le comunità tedesche fanno benissimo) si potrebbe pensare di proporre questo modello anche ad altre missioni che hanno le stesse esigenze: proporre ai ragazzi un cammino continuativo a loro dimensione con Gesù incentrato sull’Eucarestia.