Posizione chiara dell’episcopato tedesco per un’Europa che operi a partire dai valori fondanti di democrazia, stato di diritto e diritti fondamentali dell’essere umano.
- Paola Colombo
Con la dichiarazione Leitgedanken für die Politik der Europäischen Union. Eine Stellungsnahme der Bischöflichen Arbeitsgruppe Europa der Deutschen Bischofskonferenz (03.07.2024), anche in inglese, l’episcopato tedesco si rivolge al Parlamento europeo, appena uscito dal voto del 6 giugno, alla Commissione che si sta formando e a tutti gli organi e istituzioni europee affinché perseguano politiche che abbiano come faro di orientamento i principi che l’hanno fondata: la democrazia come società aperta contro gli estremismi, la solidarietà come impegno per il bene comune e la giustizia e un’Europa che sappia agire per il benessere e la sicurezza anche fuori dai propri confini. Nuovamente l’episcopato tedesco afferma „non siamo assolutamente d’accordo con chi vuole abolire l’Unione europea o propaga un’agenda antidemocratica. Siamo contro ogni forma di populismo, estremismo e nazionalismo“. (si veda anche: Il nazionalismo etnico è incompatibile con il cristianesimo | Delegazione-mci).
Se l’aggressione russa all’Ucraina ha mostrato quanto può essere reale un’aggressione militare e quanto la dipendenza economica diventa esistenziale, ha anche aumentato in Europa la consapevolezza di una comune risposta alle sfide del tempo. L’Unione Europea è nata „esplicitamente come progetto di pace“, e allora una geopolitica dell’Unione può dare un contributo di pace rispetto a una tradizionale orientata invece in senso militare. Anche in questo orizzonte si spiega la dichiarazione dei vescovi tedeschi.
Il gruppo di lavoro Europa della DBK ha elaborato quindi un documento che vuole rilanciare la Chiesa come interlocutrice per la politica europea. La Chiesa si riconosce infatti nel disegno di pace e democrazia dell’Europa unita. Molti dei padri fondatori erano cristiani, cattolici. Il rispetto della dignità dell’uomo e dei diritti fondamentali che la democrazia garantisce, trovano corrispondenza nell’immagine cristiana di persona e di società.
Leggendo la dichiarazione Principi guida per la politica dell’Unione europea i vescovi articolano la loro posizioni su alcuni temi centrali che sono la democrazia come fondamento dell’Unione e nell’intreccio con i diritti fondamentali dell’uomo; la sostenibilità come principio trasversale e sociale ossia sia ecologico che economico, viene ripresa l’idea dell’economia sociale di mercato; l’intelligenza artificiale come strumento e non come fine, e che su questioni sensibili come la vita umana siano uomini e donne a scegliere, non la macchina; quanto campo in cui intervengono i vescovi tedeschi sono le politiche di asilo, le migrazioni sottolineando che sono al di sotto delle attese già formulate dai vescovi.
La dichiarazione dei vescovi è una esortazione al costituendo Parlamento europeo, e Commissione europea a tenere sempre presenti i principi di democrazia, pace e libertà che hanno fondato l’Unione europea. A partire dall’interconnessione fra democrazia, stato di diritto e diritti fondamentali dell’uomo l’episcopato tedesco formula suggerimenti e aspettative nelle quattro tematiche citate sopra.
- L’UE dovrebbe perseguire in maniera coerente che tutti gli Stati membri osservino i principi dello stato di diritto, come, ad esempio, trattenere i finanziamenti agli Stati membri che violano lo Stato di diritto e puntare sul finanziamento di progetti per il rafforzamento della democrazia.
- Indipendenza e diversità dei mezzi di informazione sono indispensabili. È importante rafforzare l’indipendenza dei media in tutti gli stati membri di fronte alle pressioni economiche, agli sviluppi tecnici e alle sfide in campo politico.
- Rendere i processi nell’UE e la legittimazione democratica dell’Unione più visibili. Di fronte ai un euroscetticismo che viene dal recepire come incomprensibili i complessi processi e le strutture dell’UE come burocratiche e lontane, va data più attenzione alla comunicazione di questi complessi processi.
La Dichiarazione dei vescovi si esprime anche su sostenibilità (clima e ambiente) come principio ecologico ed economico (principio trasversale) allo stesso tempo e come tale attraversa tutti i temi politici dell’Unione. Esso traduce il mandato di fede della responsabilità nei confronti del creato; mantenere condizioni di vita sul nostro pianeta è la prima condizione per un mondo giusto.
- L’invito è a perseguire con determinazione le politiche ambientali e climatiche dove la UE è pioniera: il Green Deal e il pacchetto „Pronti per il 55% vanno nella giusta direzione.
- La promozione di agricoltura sostenibile che tenga in contro la protezione degli ambienti naturali, i requisiti per gli allevamenti, la riduzione delle emissioni, la protezione del suolo e non ultimo la situazione economica e sociale delle aziende agricole.
- Esercitare una giustizia ambientale che sostenga il diritto allo sviluppo dei cosiddetti Paesi di recente industrializzazione e Paesi in via di sviluppo senza ripetere gli stessi errori dell’industrializzazione.
Digitalizzazione e intelligenza artificiale (IA). Vanno preservati il principio di autonomia di decisione di uomini e donne rispetto a una automatizzazione tecnica. Il principio di responsabilità non può venir trasferito alle macchine. Il principio di verità e trasparenza va rafforzato e difeso attraverso misure affinché la IA non venga usata per influenzare „la visione generale dei fgatti e della verità“.
Schengen, migrazione, e asilo. I recenti accordi fra il consiglio europeo, la commissione e il parlamento europeo sulla riforma del sistema europeo comune di asilo (aprile 2024 si veda Mons. Perego (Migrantes): Il fallimento della solidarietà europea | Delegazione-mci) restano al di sotto delle aspettative formulate previamente dalle chiese. Inoltre l’appello è a trovare risposte europee comuni a una affidabile distribuzione delle responsabilità.
Concludendo, questa dichiarazione si aggancia a quella che ha preceduto il voto e alla posizione dei vescovi europei (Comece). Per questo si rimanda a: I vescovi e il voto alle europee: Zuppi, DBK e Comece | Delegazione-mci.
L’episcopato in Europa si ripropone come interlocutore costruttivo per le istituzioni europee, sfidando anche un eccesso di laicismo politico escludente il dialogo con le Chiese cristiane.
Dopo le elezioni europee, calendario.
La prima seduta della decima legislatura del Parlamento europeo si terrà il 16 a Strasburgo.
Prima di questa data i deputati neoeletti costituiranno i gruppi politici.
In occasione della prima plenaria, il Parlamento eleggerà il suo nuovo Presidente, i vicepresidenti e i questori e deciderà quanti deputati comporranno ciascuna commissione parlamentare.
In una fase successiva, i deputati voteranno per eleggere un nuovo presidente della Commissione europea. Poi valuteranno i candidati alla carica di commissario attraverso audizioni pubbliche. La nuova Commissione dovrà ottenere l’approvazione del Parlamento in una votazione in Aula per assumere le sue funzioni.
Nel frattempo, i deputati al Parlamento europeo riprenderanno l’esame e la modifica della legislazione, il controllo sul lavoro delle altre istituzioni dell’UE e le discussioni su questioni di attualità (Fonte Parlamento Europeo).