I cattolici italiani di Ludwigshafen attivi in progetti di solidarietà

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Alcuni parrocchiani italiani diLudwigshafen con mons. Luciano Donatelli

Di Alessio Pennino – Ludwigshafen e il suo particolare rapporto con il Natale. Sicuramente sarà capitato a tanti di udire a proposito del Natale e non solo: „ah…. sempre le stesse cose, basta vederle o farle una volta sola, è inutile e noioso ripeterle!”

Il Natale, in modo particolare ci insegna che non è, non deve essere così, ci insegna che è necessario, sia pur nella propria e inevitabile metamorfosi, che la nascita di Gesù non solo si festeggi, ma soprattutto occorre far sì che si manifesti sempre e ancora! Se è facile comprendere che “si deve festeggiare”, che cosa occorre fare affinché la nascita di Dio bambino si manifesti sempre e ancora? Ovviamente dare una risposta a tale domanda è praticamente impossibile, quello che si potrebbe fare sarebbe riflettere, meditare sulla Natività: “Gesù, vero Dio fatto uomo, che assumendo su se stesso la nostra fragilità ci ha reso tutti figli dello stesso padre e poi seguire l’esempio dei pastori, affinché come loro, anche noi possiamo riconoscere ed incontrare Gesù” (cit. mons. Donatelli): Gesù è nato povero, straniero, in una capanna tra pastori, gente semplice e povera, sia di denaro che di cultura, i quali appena hanno saputo della nascita del bambinello – in quelle indigenti condizioni – non hanno esitato a portare il loro conforto e a condividere con lui quel poco che possedevano, non solo per alleviargli le pene ma anche… forse soprattutto per dimostrargli il proprio atto di amore incondizionato. Essi, per fede, hanno riconosciuto il Dio bambino nell’ indigenza e nella povertà.

Dinanzi a questa scena, nel tempo si sono sviluppate varie tradizioni, una delle quali è quella di invitare per Natale qualche indigente a pranzo o a cena, il classico “aggiungi un posto a tavola”, trasformatosi o meglio integratosi poi con i grandi pranzi o azioni benefiche, organizzate – sempre in favore dei bisognosi e delle persone rimaste sole – dalle varie associazioni o comunità.

Le nostre comunità cattoliche italiane all’estero sono tra esse; nello specifico la comunità italiana di Ludwigshafen, svolge un particolare duplice ruolo: da un lato organizza eventi socio/culturali e tradizionali per i propri connazionali e dall’altro devolve i proventi delle offerte affinché un felice e santo Natale si celebri un po’ dappertutto. Il Natale sotto questa veste, nella comunità di Ludwigshafen, lo si vive nell’arco dell’intero anno. In tutti questi anni di attività ha fatto pervenire il suo aiuto in modo consistente in diverse parti del mondo, a seconda delle necessità: in Sierra Leone per la costruzione di un ospedale; in Nigeria per una scuola, in Kenya per sostenere un programma di formazione professionale dedicato alle ragazze, in India con un programma di adozioni a distanza e tanto altro ancora.

Anche nel periodo di pandemia, nonostante non sia stato possibile organizzare eventi per la raccolta fondi, la generosità delle offerte è stata notevole se pensiamo che ormai da sei anni, la comunità italiana di Ludwigshafen istituzionalmente non esiste più, ci si può solo meravigliare dinanzi a questi atti di generosità che i nostri connazionali continuano a compiere.

Ciò è possibile anche grazie al coordinamento di un gruppetto di persone, tra esse anche mons. Luciano Donatelli, da sempre riferimento della comunità e della collaborazione con la parrocchia di Santa Cecilia in Ludwigshafen, della quale la comunità italiana è parte integrante. Buon anno.

Foto: Un gruppo di parrocchiani insieme a mons. Luciano Donatelli e al diacono Jean-Jacques Kambakamba