Formazione dei Consigli pastorali – Incontro zona sud-ovest

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Padre Arcangelo Biondo e don Gregorio Milone

Il 22 marzo scorso nella zona delle comunità cattoliche italiane sud-ovest si è tenuto il consueto incontro di formazione dei consigli pastorali. Sotto la sintesi dell’intervento di padre Arcangelo Biondo, guanelliano, missionario a Pforzheim, sul ruolo dei consigli pastorali in una chiesa che abbraccia e vuole realizzare lo stile sinodale e che cammina con le comunità locali tedesche in comunione interculturale, come sollecitato dai vescovi in Auf dem Weg zu einer kulturellen Communio 

  • P. Arcangelo Biondo

Questo incontro di formazione non fa bene solo a voi laici impegnati…..membri dei consigli pastorali catechisti, lettori, ministri straordinari, cantori……etc… ma anche per noi sacerdoti ….stimolati ad aggiornarsi, a capire e a fare il punto del cammino, il punto della situazione.

I partecipanti all’incontro di formazione per i consigli pastorali. Foto©Maurizio Longo
  • Dimmi che concetto di chiesa hai nel cuore e nella mente e ti dirò che pastorale ne viene fuori nel territorio.  Nella pastorale infatti batte il cuore delle chiesa.
  • Credo la chiesa
  • una-
  • santa –
  • cattolica-
  • apostolica-
  • missionaria-
  • misericordiosa-
  • sinodale – con una indole: aperta, partecipativa, accogliente
  • e interculturale (l’ecclesiologia – l’auto comprensione si allarga… leggendo la bibbia, nella storia…).
  • A Nicea 1700 anni fa, in Turchia si formulava questa professione di fede che ancora oggi è la base di tutti i cristiani nel mondo.
  • Concilio niceno 325 – Primo Concilio di Costantinopoli 381.
  • Anche loro sia nel 325 che nel 381 lavoravano per noi, dandoci le basi essenziali della fede.

I segni dei tempi che viviamo sono connotati dai continui mutamenti, c’è come una accelerazione quasi un vortice a volte ci sentiamo smarriti ma dove stiamo andando come chiesa.
Nascono nuove domande: L’integrazione a che punto è? Perché le chiese si svuotano?

La chiesa dovrebbe smettere di fingere, di apparire. Iniziare a diventare povera, rivedere  la tassa sul culto, una tassa poco amata… che fa pensare a molti: „tu lo fai per i soldi“.

Riconoscersi chiesa malata, vedi lo scandalo della pedofilia che ha fatto perdere la fiducia nei sacerdoti. Parola d’ordine fare prevenzione, rendere sicure le nostre missioni.

Parole chiave

  1. Con il battesimo entriamo nella grande famiglia delle chiesa cattolica con diritti e doveri.
  2. Comunità non si nasce, si diventa. Diventare Comunità in stile sinodale: fermarsi, ascoltarsi, decidere insieme una meta evangelica…
  3. Incoraggiare la comunione, le relazioni per costruire la Comunità, formare al discepolato, in continuo discernimento dei segni dei tempi con il vangelo in mano – e con più gioia nel cuore.
  4. Conversione pastorale alla sinodalità (Quaresima 2025 Camminiamo insieme nella speranza). Si legga il messaggio di quaresima su questo punto in Evangelii Gaudium n.25: „non si possono lasciare le cose cosi come stanno, semplicemente amministrare”.

Si devono toccare le sofferenze di Cristo nel popolo. Chiesa in uscita missionaria con le porte aperte uscire verso gli altri per raggiungere le periferie.

Io vedo la Chiesa come un „ospedale da campo“ dopo una battaglia… non lasciare gli ultimi per strada; combattere l’indifferenza, un virus molto contagioso.

Oltre alla comunione interculturale si può proporre anche un cammino di servizi caritativi- vedi le opere di misericordia corporali.

5. Formazione permanente o frustrazione permanente. Senza vita nuova e autentico spirito evangelico, „senza fedeltà della Chiesa e alla propria vocazione“, qualsiasi struttura si corrompe in poco tempo (EG 26).

Foto di gruppo in chiesa ©Maurizio Longo

6. Amare la cultura dell’incontro“

Creare una crescente comunione interculturale e non solo con la chiesa sorella tedesca. Nelle linee i vescovi tedeschi consigliano:

  1. Ogni persona deve sentirsi benvenuta e accolta (Chiesa locale) nella nostra Comunità di Pforzheim.
  2. Tutti i credenti dovrebbero avere l’ opportunità di trovare spazi in cui trovare una casa, una casa con chiarezza di ruoli, affinché tutti possano esprimere, testimoniare i carismi ,i talenti, i doni che Dio ci ha dato nel santo battesimo e confermato nelle cresima. I carismi per costruire la chiesa nella sua armonia.

3. Avere una disposizione di animo secondo cui tutti possano imparare dagli altri e arricchirsi reciprocamente in uno scambio di doni.

4. La vita comunitaria, al di là dei confini e delle culture linguistiche e della nazionalità,  deve essere ricercata e coltivata attivamente.


  • Attenzione. Cosa può succedere se non riusciamo ad avere un consiglio pastorale di missione? Se i laici non si impegnano e sono indifferenti?
  • SI PUO AVERE UNA MISSIONE SENZA CONSIGLIO PASTORALE?
  • Il Cpp ottimo mezzo di partecipazione ecclesiale.
  • Anche il Consiglio pastorale degli affari economici, per la trasparenza.
  • Creare, preparare ottimi consigli pastorali un’opportunità per essere una Chiesa autentica, sinodale in cammino come Comunità , che non rimane bloccata nelle stesse abitudini, che non ristagni mai.

Papa Francesco parla di una Chiesa che non fa distinzioni tra nativi e stranieri, tra locali e ospiti, perché siamo tutti pellegrini su questa terra.

  • È importate raccontarci, ascoltare e potenziare esperienze interculturali e pastorali che già si fanno con la chiesa sorella tedesca.

Pregare lo Spirito Santo che dia alla sua chiesa nuovi carismi una nuova creatività per i tempi di oggi.

CONOSCERE DI  PIU LA TEOLOGIA DEI CARISMI.

TROVARE UN EQUILIBRIO TRA AUTONOMIA E INTEGRAZIONE, TRA “SPAZI PROPRI” E “SPAZI DI INCONTRO” CON LA CHIESA SORELLA TEDESCA.


SULLA VIA VERSO UN CAMMINO INTERCULTURALE

È  UN DOCUMENTO DELLA CONFERENZA EPISCOPOLE TEDESCA POSITIVO,

AMBIZIOSO E NECESSARIO PER LA CHIESA IN GERMANIA-

UNA BASE SOLIDA PER UNA PASTORALE INTERCULTURALE INCLUSIVA E DINAMICA.

Il SUCCESSO DI QUESTE INIZIATIVE DIPENDERÀ DALLA VOLONTÀ DELLE COMUNITÀ LOCALI DI TRADURRE LE RACCOMANDAZIONI DEI VESCOVI TEDESCHI IN AZIONI CONCRETE E SOSTENIBILI NEL TEMPO, SUPERANDO LE DIFFICOLTÀ ORGANIZZATIVE E CULTURALI.

SE BEN ATTUATO, QUESTO PERCORSO, ARRICCHIRÀ LA CHIESA LOCALE E UNIVERSALE, DIVENTANDO UN MODELLO PER LE ALTRE REALTA ECCLESIALI NEL MONDO. 


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È Iniziata la sfida!

RIMANGO NELLA CHIESA PERCHE L’AMO!

La chiesa – mia madre – mi ha fatto conoscere Gesù Cristo.

BEATO IL CRISTIANO CHE UMILMENTE SI RIMBOCCA LE MANICHE E COSTRUISCE LA COMUNITÀ LOCALE, COME SAN FRANCESCO, PIETRA DOPO PIETRA…

sperando in una splendida e confortevole cattedrale.

Don Arcangelo Biondo


  • di p. Antonio Gelsomino e Chiara

In cammino verso una Communio interculturale

Con questo titolo, oggi (6 novembre 2024) la Conferenza Episcopale Tedesca ha pubblicato nuove linee guida per la pastorale in altre lingue e riti. Si tratta del risultato di un processo triennale di riflessione e decisione, avviato dalla Commissione per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Tedesca sotto la guida dell’Arcivescovo Dr. Stefan Heße (Amburgo). „La crescente percentuale complessiva di fedeli con un background migratorio nelle nostre diocesi e parrocchie richiede una nuova riflessione su questo ambito pastorale“, scrive il Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, il Vescovo Dr. Georg Bätzing, nell’introduzione.

Con il modello della Communio interculturale, si richiama la necessità di un cambio di prospettiva. „Le comunità, spesso molto attive e vitali, di altre lingue e riti non devono essere percepite come mondi separati, come se non avessero nulla a che fare con la vita della Chiesa locale. Questo vale sia per l’autocomprensione di queste comunità, sia per la percezione che ne hanno le diocesi e le parrocchie territoriali. Allo stesso modo, non si può aspettare dai fedeli di altre lingue e riti che si inseriscano semplicemente nelle strutture locali preesistenti come se fossero ’nuovi arrivati‘,“ afferma il Vescovo Bätzing. Piuttosto, tutti i fedeli sono „invitati, in una Chiesa partecipativa e sinodale, a contribuire con il proprio background, con ciò che ritengono importante e prezioso, con la propria spiritualità e la propria impronta ecclesiale e culturale, a prendersi responsabilità e a dare insieme un volto alla Chiesa locale“.

Per lo sviluppo della pastorale in altre lingue e riti, il documento identifica cinque prospettive. L’obiettivo è rafforzare la consapevolezza dell’universalità della Chiesa, creare spazi propri e spazi di incontro interculturale e promuovere competenze interculturali. Tutto ciò ha sempre al centro la partecipazione paritaria di fedeli di qualsiasi provenienza e, non da ultimo, un’attenta gestione delle risorse umane. Queste prospettive generali sono concretizzate in una serie di raccomandazioni operative.

Informazioni generali

Dati di contesto
Alla Chiesa cattolica in Germania appartengono circa 3,4 milioni di fedeli con cittadinanza straniera. La loro percentuale sul totale dei cattolici è aumentata dal 13,4% nel 2015 al 16,7% nel 2024. In alcune diocesi e regioni, quasi la metà dei fedeli ha un background migratorio. Ci sono celebrazioni regolari e offerte pastorali per circa 30 gruppi linguistici. Inoltre, esistono comunità di dodici diverse Chiese orientali cattoliche, che celebrano la liturgia nel proprio rito e seguono un ordinamento giuridico proprio, ma sono in piena unità con la Chiesa cattolica latina. Complessivamente, nelle diocesi tedesche ci sono circa 500 comunità di altre lingue e riti. I gruppi più numerosi sono i fedeli di lingua polacca, italiana, croata, spagnola e portoghese. Le maggiori Chiese orientali cattoliche presenti in Germania sono la Chiesa greco-cattolica ucraina e la Chiesa caldea-cattolica.