Papa Francesco ha aperto il 9 ottobre la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi con un itinerario sinodale che coinvolge tutti i cattolici – Il 17 ottobre si aprirà nelle diocesi con i propri vescovi. (Udep)
Dal discorso del Santo Padre Francesco, Aula Nuova del Sinodo, 9 ottobre 2021.
- Viviamo dunque questa occasione di incontro, ascolto e riflessione come un tempo di grazia, fratelli e sorelle, un tempo di grazia che, nella gioia del Vangelo, ci permetta di cogliere almeno tre opportunità. La prima è quella di incamminarci non occasionalmente ma strutturalmente verso una Chiesa sinodale: un luogo aperto, dove tutti si sentano a casa e possano partecipare. Il Sinodo ci offre poi l’opportunità di diventare Chiesa dell’ascolto: di prenderci una pausa dai nostri ritmi, di arrestare le nostre ansie pastorali per fermarci ad ascoltare. Ascoltare lo Spirito nell’adorazione e nella preghiera. Quanto ci manca oggi la preghiera di adorazione! Tanti hanno perso non solo l’abitudine, anche la nozione di che cosa significa adorare. Ascoltare i fratelli e le sorelle sulle speranze e le crisi della fede nelle diverse zone del mondo, sulle urgenze di rinnovamento della vita pastorale, sui segnali che provengono dalle realtà locali. Infine, abbiamo l’opportunità di diventare una Chiesa della vicinanza. Torniamo sempre allo stile di Dio: lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza. Dio sempre ha operato così. Se noi non arriveremo a questa Chiesa della vicinanza con atteggiamenti di compassione e tenerezza, non saremo la Chiesa del Signore. E questo non solo a parole, ma con la presenza, così che si stabiliscano maggiori legami di amicizia con la società e il mondo: una Chiesa che non si separa dalla vita, ma si fa carico delle fragilità e delle povertà del nostro tempo, curando le ferite e risanando i cuori affranti con il balsamo di Dio. Non dimentichiamo lo stile di Dio che ci deve aiutare: vicinanza, compassione e tenerezza.
Il discorso di apertura è qui scaricabile integralmente.
Scarica l’omelia del Santo Padre durante la celebrazione di apertura del Sinodo, Basilica di San Pietro, 10 ottobre 2021:
Si apre questo mese il Sinodo universale che durerà due anni, fino all’ottobre 2023 e che coinvolgerà non solo i vescovi, ma tutti i cattolici. Questa è una grande novità, voluta da papa Francesco, che non siano solo i vescovi a discutere e decidere sulle questioni importanti, ma che ci sia una consultazione in tutte le diocesi dei cattolici. Si tratta di un processo (la parola sinodo, convegno, adunanza, dal greco antico significa cammino con, via insieme) che si articolerà in tre fasi: una diocesana (ott. ’21-apr’22), una continentale (sett.’22-mar.’23) e una conclusiva a livello universale (ottobre ’23) quando si terrà al vera e propria assemblea dei vescovi in Vaticano. “L’articolazione delle differenti fasi del processo sinodale renderà possibile l’ascolto reale del Popolo di Dio e si garantirà la partecipazione di tutti al processo sinodale”, si legge nel Bollettino che annuncia il Sinodo (21.05.2021).
Ecco come:
“La Segreteria Generale del Sinodo invierà un documento preparatorio accompagnato da un Questionario e da un Vademecum con proposte per realizzare la consultazione in ciascuna diocesi. Il Documento sarà inviato anche ai Dicasteri della Curia Romana, alle Unioni di Superiori / Superiore Maggiori ad altre unioni / federazioni della vita consacrata, ai movimenti internazionali dei laici e alle Università / Facoltà di Teologia. Ogni vescovo nominerà un responsabile (eventualmente un’equipe) diocesano della consultazione sinodale, che possa fungere da punto di riferimento. La consultazione nelle diocesi si svolgerà attraverso gli organi di partecipazione previsti dal diritto, senza escludere le altre modalità che si giudichino opportune perché la consultazione stessa sia reale ed efficace (cfr. Episcopalis Communio, 6). Dopo la chiusura della fase diocesana, ogni diocesi invierà i suoi contributi alla Conferenza Episcopale entro la data stabilita dalla propria Conferenza episcopale. La sintesi sarà inviata alla Segreteria Generale del Sinodo. Si invieranno pure i contributi di ogni Chiesa particolare (prima di aprile 2022). La Segreteria Generale del Sinodo pubblicherà e invierà il primo Instrumentum Laboris (nel settembre 2022). Contemporaneamente alle riunioni pre-sinodali a livello continentale, si raccomanda che si svolgano anche assemblee internazionali di specialisti, che possano inviare i loro contributi alla Segreteria Generale del Sinodo (marzo 2023). La Segreteria Generale del Sinodo procederà alla redazione del secondo Instrumentum Laboris (prima di giugno 2023). La Segreteria Generale del Sinodo invierà il secondo Instrumentum Laboris ai partecipanti all’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2023)”.
Avremo nei prossimi mesi la possibilità di entrare più da vicino nel tema, capire le dinamiche del Sinodo universale. Parallelamente a questo si apre anche quello dei vescovi italiani che avrà un percorso articolato in quattro anni, mentre quello tedesco, il Synodaler Weg, si avvierà alla conclusione il prossimo anno. Infine al tema della sinodalità della Chiesa sarà dedicato uno degli incontri di teologia per laici “Edith Stein” in programmazione e previsti per la primavera 2022.